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Lo sviluppo come processo continuo


Lo sviluppo è inteso come un processo continuo, nel corso del quale è ciò che cambia è il formato delle rappresentazioni, ossia il modo in cui la conoscenza viene rappresentata nel cervello e nella mente che questo supporto. L'approccio neurocostruttivista enfatizza gli aspetti di continuità tra le prime forme dell'attività cognitiva, che Piaget faceva coincidere con l'intelligenza sensomotoria, nelle forme volute del pensiero.
Non esiste una dicotomia, secondo la Karmiloff-Smith, fra conoscenze implicite conoscenza esplicita: esistono molteplici livelli intermedi tra informazione procedurali implicita e conoscenza dichiarativa esplicita. Il modello r.r. enfatizza il concetto di codifica multipla, l'idea che esistano molteplici livelli a cui una stessa conoscenza viene rappresentata in ogni momento dello sviluppo e che nella mente umana esistano rappresentazioni multiple di conoscenze simili, a diversi livelli di dettaglio e di esplicitazione. Il modello r.r. consente di spiegare anche gli andamenti discontinui che caratterizzano lo sviluppo di molte competenze comportamentali. Secondo questo modello, lo sviluppo avviene in tre fasi ricorrenti, che coinvolgono il cambiamento comportamentale quello rappresentazione:
prima fase: il bambino si concentra sulle informazioni che provengono dall'ambiente esterno; l'apprendimento è guidato interamente dei dati esterni. Si raggiunge la padronanza comportamentale (prestazione automatizzata), in cui il comportamento è mediato da rappresentazioni implicite, che possono essere descritte come procedure finalizzate ad analizzare dati e rispondere ad input ambientali, specificate in forma sequenziale.
Seconda fase: l'attenzione del bambino si sposta i dati esterni e il bambino stesso inizia a riflettere e a manipolare le conoscenze che possiede. Le rappresentazioni sottostanti il comportamento stanno raggiungendo un livello maggiore di esplicitazione che coincide con un calo di efficienza nella prestazione (curva a), provocato dalla noncuranza per i dati e per la retroazione proveniente dall'ambiente esterno. Il bambino è concentrato ad analizzare le proprie rappresentazioni interne di dati, ormai diventate esplicite: elabora teorie partendo dalle regolarità più significative e giunge ad ignorare o inventare dati per garantire la coerenza delle proprie teorie.
Terza fase: la conoscenza viene ridescritta in un formato esplicito ed astratto, simile a quello linguistico creando un equilibrio tra rappresentazioni interne e dati esterni.
È necessario distinguere tra la prestazione comportamentale del soggetto e lo status rappresentazionale della conoscenza contenuta nel sistema che supporta il comportamento. Una simile prospettiva, che unisce la teoria costruttivista classica i modelli innatisti-modulari, costituisce un utile quadro di riferimento è un terreno fertile sul quale proiettare la ricerca futura.

Tratto da LO SVILUPPO COGNITIVO di Alessio Bellato
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