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Dono delle lacrime



Questi più che uno stato è un segno indicatore della trasformazione che si sta verificando nel cuore. Molti accennano al passaggio da un cuore di pietra a un cuore di carne. I sentimenti si conservano ma sublimati dalla grazia. Le lacrime indicano lo stupore dell’anima. Alcuni autori parlano di battesimo delle lacrime. Simeone il N. T. dice di averlo ricevuto trasmesso.. è questo dunque una sorta di carisma dello spirito. Secondo Simeone rinnova la grazia battesimale: è la penitenza che monda l’anima dalle conseguenze del peccato e scioglie la sua durezza di cuore. C’è dunque una compresenza di sofferenza e letizia, che fa parlare di tale stato come di una dolorosa gioia, derivante dalla compunzione. Sono lacrime diverse dal pianto, e colano senza sforzo. Le fonti si richiamano spesso alle “lacrime del parto”. Tutti questi riferimenti a nuovo battesimo e nuova nascita sono insieme reali e metaforici, perchè indicano l’avanzamento verso la perfezione, ma metaforici perchè nessuna di queste condizioni è assimilabile a un' iniziazione = trasmutazione ontologica definitiva.  Dal punto di vista cerimoniale il battesimo ortodosso con la sua triplice immersione somiglia a un' iniziazione esoterica. Evdokimov osserva le fasi: discesa-emersione-ritorno al giorno, e associa la discesa alla discesa agli inferi. Simeone il N. T. osserva che al momento del battesimo c’è chi è stato preso da lacrime.. infatti se da adulti il battesimo è accompagnato da preparazione non è necessariamente virtuale. Comunque segnaliamo che anche il battesimo per aspersione della chiesa d’occidente ha le stesse valenze simboliche di quello per immersione, e non a caso le 2 pratiche sono riconosciute reciprocamente valide.

Tratto da ASCESI ESICASTA di Dario Gemini
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