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Autori liberali deboli

Axelrod
Lipson
Stein
2. un altro gruppo non si dà per vinto e ribadisce che nel mondo si stanno verificando dei cambiamenti fondamentali in linea con le aspettative dei liberali → liberali forti
Criticano al neorealismo di essere una teoria debole, perché, volendo essere sobria e scarna, non prende in considerazione numerose cose. Nella storia recente, sostengono i liberali forti, sono avvenuti cambiamenti sostanziali: l’odierna interdipendenza economica ha creato vincoli molto più stretti tra i vari paesi; le economie sono globalizzate; c’è, inoltre, un gruppo di democrazie liberali consolidate per le quali una regressione all’autoritarismo è pressoché inimmaginabile.
I liberali forti contestano proprio la premessa cruciale dei realisti, ossia l permanenza dell’anarchia. Non pretendono che essa sia rimpiazzata dalla gerarchia, ma sostengono che l’anarchia è un insieme di relazioni internazionali assai più complesso di quanto siano disposti a riconoscere i neorealisti → non è detto che la politica internazionale sia un’anarchia primordiale, dove dominano paura e insicurezza. Al contrario, nel mondo possono esistere elementi significativi di un’autorità internazionale legittima ed efficace.

Pace non è un semplice sinonimo di assenza di guerra, come credono quasi tutti i realisti, ma ci sono diversi tipi e gradi di pace: la pace calda tra i paesi della comunità di sicurezza della democrazie liberali è molto più sicura della pace fredda tra USA ed URSS.
Non esiste certo un governo mondiale, ma in molte regioni del pianeta gli uomini sono andati ben al di là dell’anarchia primordiale. 

Tratto da RELAZIONI INTERNAZIONALI di Elisa Bertacin
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