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Analisi della politica estera: Teorie liberali

Analisi della politica estera: Teorie liberali 

1. ISTITUZIONALISMO: questa teoria (la più sistemica) si basa sulla convinzione che il conflitto sia sempre un errore: gli stati si combattono perché ci sono informazioni imprecise o mancanti  una maggiore informazione ridurrebbe il rischio di guerre.
La Teoria dei giochi si occupa della formazione delle decisioni in situazioni di interazione strategica = situazioni nelle quali si hanno almeno 2 attori e in cui l’esito della decisione di uno dipende anche dalla decisione dell’altro.
Concetti e teoremi fondamentali della Teoria dei giochi erano già stati elaborati in ambito matematico negli anni ’10-’30. Tuttavia, si deve ad un economista, Morgenstern, il merito di aver introdotto, collaborando con il matematico Von Neumann, la disciplina allo studio delle scienze sociali, utilizzandola per l’analisi di fenomeni economici.
Nei primi anni ’50 il giovane matematico John Nash diede un contributo fondamentale allo sviluppo di queste idee, sviluppando la nozione di equilibrio per giochi non cooperativi che porta il suo nome.
Negli anni ’50-’60 cominciarono ad apparire usi della Teoria dei giochi nel settore degli studi strategici.

Tratto da RELAZIONI INTERNAZIONALI di Elisa Bertacin
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