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Gruppi d’interesse

2. Gruppi d’interesse: in politica estera non è detto che gli stati seguano gli interessi dell’elettore mediano, dal momento che possono intervenire gruppi d’interesse (che possono diventare gruppi di pressione) i benefici concentrati prevalgono sui costi diffusi. Ciò avviene più facilmente:
nelle non democrazie
nelle democrazie più vecchie, dove i gruppi d’interesse sono più organizzati
in base al livello di industrializzazione (Gerschenkron): se è precoce, il rapporto con le lobby è più diffuso, quindi meno concentrato; se è tardiva, le lobby possono diventare aggressive verso l’esterno; se è molto tardiva, la politica estera dipende esclusivamente dal governo
in base alla forza dello stato: se questo è debole, è più permeabile alle lobby. La forza dello stato viene valutata in base a:
centralizzazione delle istituzioni: dipende da 2 variabili, ossia il livello di consenso e il livello di salienza (= quanto il pubblico è interessato):
ALTA SALIENZA - ALTO CONSENSO - Politica dell’esecutivo
                        BASSO CONSENSO - Politica di partito

BASSA SALIENZA - ALTO CONSENSO - Politica cooperativa dei gruppi
                          BASSO CONSENSO - Politica competitiva dei gruppi
omogeneità della società

I casi intermedi sono: gli stati moderatamente forti (mancano nel secondo requisito), come Francia e Gran Bretagna; gli stati moderatamente deboli (mancano nel primo punto), come Italia e Germania.

Tratto da RELAZIONI INTERNAZIONALI di Elisa Bertacin
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