Skip to content

"Se una notte d'inverno un viaggiatore" e le ultime opere di Calvino

L'ultima opera metanarrativa è il romanzo Se una notte d'inverno un viaggiatore (1979). Più che di vero romanzo si tratta di un metaromanzo, di un racconto che intende mettere in discussione i meccanismi stessi della narrazione, affrontando la questione dei rapporti fra scrittore e lettore e, più in generale, il senso stesso della scrittura. Il libro è formato da dodici capitoli e comprende dieci inizi di altrettanti romanzi. I loro titoli, letti di seguito, formano poi un altro incipit romanzesco.

Sin dall'inizio si rivolge con il tu a un interlocutore, il lettore, immaginando che questi, comprata una copia del romanzo di Calvino Se una notte d'inverno un viaggiatore, scopra, dopo le prime pagine, che il libro è difettoso e si metta alla ricerca di una edizione integra dell'opera. In questa ricerca incontra in libreria una lettrice, Ludmilla; ma i loro tentativi falliscono: s'imbattono solo in inizi di romanzi appartenenti a ogni genere. Alla fine lettore e lettrice, tradizionalmente, si sposano.

Questa conclusione ironicamente divertita, l'apertura al romanzo di consumo e d'intrattenimento, mentre spiegano il successo del romanzo, sono anche aspetti tipici del romanzo postmoderno. Calvino ci pone dinanzi un mondo in cui le storie cominciano e non finiscono. La ricerca del romanzo compiuto fallisce, e fallisce la ricerca di un significato da dare alla vita e al mondo.

Le ultime opere narrative di Calvino sono i racconti di Palomar (1983) e di Sotto il sole giaguaro. Palomar è un'opera strutturata in tre parti di nove raccontini ciascuno, scritti in terza persona e uniti dal personaggio del signor Palomar. Ogni volta Palomar osserva aspetti diversi della natura e della società, ora minutissimi (le erbe di un prato), ora vastissimi e infiniti (il cielo stellato).

Palomar cerca la chiave per capire la realtà, per padroneggiare la complessità del mondo senza ricorrere a schemi precostituiti di tipo ideologico o scientifico. Ma ogni osservazione è condizionata dai suoi strumenti di percezione e dal sistema di segni di cui dispone, cosicchè nel mondo ritroviamo solo ciò che abbiamo imparato a conoscere in noi. La conseguenza è radicale: bisognerebbe annullare l'io e, paradossalmente, l'uomo dovrebbe imparare a essere morto.

Tratto da LA SCRITTURA E L'INTERPRETAZIONE II di Domenico Valenza
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

  • Autore: Domenico Valenza
  • Università: Università degli Studi di Catania
  • Facoltà: Lettere e Filosofia
  • Corso: Lettere
  • Esame: Letteratura italiana
  • Titolo del libro: La scrittura e l'interpretazione: storia e antologia della letteratura italiana nel quadro della civilta europea, Volume 6
  • Autore del libro: Luperini Romano, Cataldi Pietro, Marchiani Lidia
  • Editore: Palumbo, Palermo
  • Anno pubblicazione: 1998

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.