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Niccolò Machiavelli: Il trattato politico e il primo "maestro del sospetto"

La vita di Machiavelli è segnata dallo spartiacque del 1512: tornati i Medici a Firenze, deve abbandonare i suoi impegni politici. Dal 1498 al 1512 Machiavelli ricopre infatti numerosi incarichi nella amministrazione politica della Repubblica fiorentina. Costretto all'otium, fino al 1525 scrive le sue maggiori opere. Solo negli ultimi due anni di vita (25-27) Machiavelli si rioccuperà di politica.

Con Il Principe di Machiavelli, il genere del trattato abbandona la dissertazione filosofica e scientifica e adotta la forma del saggio, in cui l'autore sostiene una sua verità individuale. Lo scandalo del Principe sta dunque nella spregiudicatezza del suo autore. Un secondo scandalo è questo: la morale del principe dipende dalla sua azione politica e dunque è fatta coincidere con la sorte stessa dello Stato. La politica diventa autonoma dalla religione e dalla morale.

Infine, ulteriore elemento è la carica demistificatoria, l'invito a cercare sotto le motivazioni ufficiali. Nasce in lui il pensiero del sospetto, che guarda sotto le apparenze e le convenzioni.

Tratto da LA SCRITTURA E L'INTERPRETAZIONE I di Domenico Valenza
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Dettagli appunto:

  • Autore: Domenico Valenza
  • Università: Università degli Studi di Catania
  • Facoltà: Lettere e Filosofia
  • Corso: Lettere
  • Esame: Letteratura italiana
  • Titolo del libro: La scrittura e l'interpretazione: storia e antologia della letteratura italiana nel quadro della civilta europea, Volumi 1-5
  • Autore del libro: Luperini Romano, Cataldi Pietro, Marchiani Lidia
  • Editore: Palumbo, Palermo
  • Anno pubblicazione: 1998

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