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Epilogo di "L'orgoglio degli Amberson"



La profondità di campo è utile poi in altre sequenze in cui viene mostrata l’evoluzione della città: sullo sfondo vediamo sempre più pali della luce, negozi con insegne e automobili. In tal modo si esplicita la trasformazione di una società: una trasformazione di fronte a cui gli Amberson continuano ad essere refrattari. Il maggiore Amberson, ovvero il nonno di George, verrà sempre ripreso in controluce e racchiuso in un alone di oscurità simile a quella che avvolge l’intera casa Amberson. Sono diversi poi i Piano-Sequenza, spesso anche involontari e causati dai tagli indiscriminati della produzione. George, che si crede invincibile, sicuro di sé e superiore a tutti, vacilla di fronte alle sue incertezze affettive, quelle stesse che abbiamo trovato in Kane. George si mostra quindi molto più fragile e insicuro di quanto non voglia far apparire e cercherà di controllare non solo le proprie emozioni, ma anche il corso degli eventi, provando ad impedire in tutti i modi perfino un semplice incontro tra Eugene e Isabel e si deciderà persino a lasciare Lucy, nonostante ne sia innamorato. Durante un pranzo a casa Amberson George aggredisce Eugene come figura del progresso che sta rovinando la sua famiglia ed altre come la sua. Il rancore e l’orgoglio hanno la meglio un’altra volta, ma Isabel non riesce a sopportare tutto ciò una seconda volta e muore di dolore. In seguito George ha un grave incidente automobilistico: salvatosi per miracolo, il ragazzo chiede perdono a Eugene e si decide a sposare Lucy.

Tratto da "QUARTO POTERE" E IL CINEMA DI WELLES di Marco Vincenzo Valerio
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