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Agglomerati urbani nel mondo

Un altro dato interessante è quello relativo allo sviluppo del numero degli abitanti dei grandi agglomerati urbani mondiali nel corso degli ultimi quarant’anni (tabella n° 8). La popolazione vivente nelle venti più numerose città era pari nel 1960 a circa il due per cento della popolazione mondiale, mentre oggi ha raggiunto il cinque per cento. E’ altrettanto significativo notare come quarant’anni fa undici città tra le prime venti appartenessero a paesi sviluppati contro nove di paesi sottosviluppati, oggi solo tre città plurimilionarie sono nei paesi del primo mondo, mentre altre diciassette appartengono al terzo. In particolare le prime due città della lista, Mexico e San Paolo, sono in latino America e costituiscono autentiche regioni urbane di proporzioni gigantesche con una popolazione stimata di oltre venti milioni ciascuna. Da notare ancora come dieci di queste città siano situate in Asia centro orientale (e ben tre in India), tre in Medio oriente e Turchia, due in America del nord, una in Africa. L’Europa che nel 1960 contava ben quattro città o agglomerati urbani tra i venti più popolate del mondo, oggi non appare nella lista. Questo fatto lascia intendere tra le altre cose che il rallentato sviluppo demografico europeo ha portato con se un freno al processo di inurbamento nei grandi agglomerati del vecchio continente, anche se in ciò hanno un  ruolo anche altri fattori. Tra gli altri fattori che hanno dato luogo a concentrazioni di popolazione in determinate aree, e non solo urbane, vi sono i fenomeni relativi ai distinti sistemi di valori che hanno spinto verso una crescita demografica accelerata come in molti settori del mondo sottosviluppato.  Dal punto di vista politico ed economico sono stati prodotti e continuano a prodursi grandi discrasie spaziali relative alle migrazioni di massa, gli esuli ed i rifugiati politici, la globalizzazione dell’economia mondiale ed un’insieme di circostanze che incidono sul rapporto popolazione spazio. 
Dal punto di vista spaziale, è importante segnalare che oggi si stanno producendo due processi relativi all’ubicazione geografica delle persone e alle attività economiche, processi propri dell’economia postindustriale e spinti dai nuovi mezzi di comunicazione e di trasporto. Tali processi sono contrapposti e non è ancor chiaro quale dei due andrà ad imporsi come tipico del ventunesimo secolo:
processo di concentrazione della popolazione in grandi agglomerati urbani accentratori di uomini e di attività economiche. Tale fenomeno, tipico dei paesi meno sviluppato è chiamato effetto back wash;
processo di dispersione della popolazione verso zone rurali e città medio piccole come risultate dell’evoluzione delle grandi città. Tale fenomeno tipico dei paesi sviluppati si chiama effetto spread.

Tratto da GEOGRAFIA POLITICA ED ECONOMICA di Filippo Amelotti
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