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Il Confucianesimo

Sopravvive oggi in Cina e nella Corea del sud, anche se non esistono dati attendibili sul numero degli aderenti (stimati in circa 5 milioni). Il termine fu introdotto per la prima volta dai Gesuiti nel diciassettesimo secolo e deriva dal nome del fondatore del credo, Kongfu Tsu, vissuto in Cina tra il sesto ed il quinto secolo a.C. Attento studioso delle antiche tradizioni locali Confucio decideva di trasmettere ai giovani la saggezza degli avi attraverso la sistematica raccolta ed un riordinamento dei testi antichi, anche se egli non scrisse poi nulla di quanto insegnava. I suoi principi ci sono giunti attraverso i discepoli che trascrissero le sue parole e quanti approfondirono ed integrarono i suoi insegnamenti. 
La dottrina di Confucio verte soprattutto sulle norme comportamentali che ogni individuo è tenuto a seguire dopo averle apprese attraverso studi rigorosi. L’uomo deve praticare nei confronti dei suoi simili la rettitudine, l’umanità, la pietà filiale e adempiere ai riti che scandiscono i rapporti tra il mondo terreno ed il cielo. Non esiste la concezione del bene e del male fine a se stessi, così come non esistono il concetto del peccato o quelli di un essere trascendente e di un mondo ultraterreno. Esiste invece la società nella quale si vive nei riguardi della quale bisogna comportarsi in maniera appropriata in ogni occasione, non contrastando l’armonia che deve esistente in ogni ambito. Confucio si diceva non contrario a particolari pratiche di culto indirizzate al cielo, inteso come essere immateriale e quindi garante dell’armonia universale che al cielo venisse indirizzato il culto. Malgrado per un breve periodo dopo la morte egli fosse considerato quasi alla stregua di una divinità, la dottrina si oppone ad ogni forma di culto popolare presentandosi piuttosto come una vera e propria religione civile, caratterizzata da feste ed incontri che si svolgono periodicamente. Anche se il confucianesimo fu oggetto di dure critiche e di contrasti da parte dei dirigenti della Repubblica Popolare Cinese, continua a sopravvivere in vari strati della popolazione. 
Come si è detto il confucianesimo non può considerarsi una vera e propria religione: per questo motivo ha sempre convissuto in modo pacifico, pur senza integrarvisi, con confessioni religiose quali buddismo e taoismo. 

Tratto da GEOGRAFIA POLITICA ED ECONOMICA di Filippo Amelotti
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