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L'Ebraismo

Pur contando poco più di 14 milioni di aderenti è distribuito in un centinaio di paesi del mondo ed in tutti i continenti. L’unico stato in cui l’ebraismo costituisce la religione maggioritaria è Israele (4.400.000). Al di fuori di esso le comunità ebraiche più numerose si trovano negli Stati Uniti (5.600.000), Russia (1.500.000), Francia (640.000), Canada (350.000), Regno Unito (320.000), Argentina (250.000) e Brasile (150.000). E’ la più antica delle religioni monoteiste, nata quando, secondo le sacre scritture, Dio si rivolse ad Abramo per stingere un’alleanza con il suo popolo. Come noto, le vicende storiche del popolo ebraico sono raccontate nella Bibbia che costituisce in un certo senso una sorta di cronologia che va dalle origini alla ricostruzione del secondo tempio di Gerusalemme. La storia degli ebrei fu sempre tormentata e soggetta alla dominazione di vari popoli che talvolta li deportarono dalla loro terra dando origine alla cosiddetta diaspora, ovvero alla dispersione del popolo ebraico nel mondo. Gli ebrei, sparsi in vari paesi come gruppo religioso di minoranza, furono spesso obbligati a risiedere in quartieri separati, o ghetti, che venivano chiusi di notte e riaperti la mattina. Tra la fine del diciannovesimo e la prima metà del ventesimo secolo gli ebrei furono anche oggetto di prevaricazioni e vaste persecuzioni, come quella attuata dai nazisti, quando milioni di ebrei furono privati dei loro beni, deportati e sterminati. In questo periodo si andò affermando il sionismo, movimento politico culturale il cui scopo era quello di ricondurre gli ebrei nella terra di Israele per ricostituirvi una comunità nazionale, fatto che avvenne dopo la seconda guerra mondiale. 
Il principio fondamentale della religione ebraica è la credenza in un solo Dio che, dopo aver creato il mondo, si è manifestato agli uomini attraverso una rivelazione, tramandata per mezzo dei libri sacri. Altro principio fondamentale, strettamente collegato al primo è quello dell’alleanza tra Dio ed il popolo ebraico. Attraverso questa alleanza stretta da Dio con il patriarca Abramo, gli ebrei si impegnavano a riconoscerlo e a rispettare le sue leggi. In altre parole gli ebrei ritengono di essere stati designati da Dio per testimoniare agli altri popoli, attraverso l’esempio delle loro azioni la sua presenza sulla terra. Alla base del sistema etico ebraico ci sono dieci comandamenti, consegnati direttamente da Dio a Mosè sul monte Siani e seicentotredici precetti (di cui trecentosessantacinque divieti e duecentoquarantotto obblighi) che regolano la vita quotidiana di ogni praticante e che comprendono norme relative a tutti gli aspetti della vita sociale, dal matrimonio alle procedure cerimoniali, nonché diverse norme e divieti alimentari. Un aspetto rilevante della religione ebraica è l’importanza attribuita alla lettura dei testi sacri: non si può essere un buon credente se non si studia e non si interrogano incessantemente i testi, ricercandone tutti  i significati possibili. 
Attualmente l’ebraismo si suddivide in diversi movimenti religiosi. I tre rami principali sono: quello riformato, che lascia ai singoli credenti libertà nell’interpretare gli insegnamenti della Bibbia e nell’osservare le leggi rituali, quello ortodosso, per il quale le leggi rituali e cerimoniali vanno considerate come immutabili e quello conservatore che è caratterizzato da un’ortodossia più attenuata. 
La religione ebraica non è interessata al proselitismo attivo e non incoraggia, anche se non esclude del tutto, le conversioni. Tuttavia l’ebraismo prevede rapporti di collaborazione interreligiosa in campo sociale e morale. L’ebreo deve rispettare le leggi del paese in cui vive. 
Taoismo: è praticato da circa 20 milioni di adepti, concentrati soprattutto a Taiwan. La tradizione attribuisce la nascita del pensiero taoista ad un personaggio leggendario, detto Lao Tze, o vecchio maestro, al quale è anche attribuita la compilazione di uno dei principali testi del taoismo filosofico. Come religione organizzata il taoismo è documentato solo a partire dal secondo secolo d.C. e la sua diffusione sistematica risale a due secoli più tardi, durante un periodo di estrema instabilità politica della Cina. A partire dal quinto secolo è anche documentata l’esistenza di quello che popolarmente fu definito il papa taoista, figura che nell’organizzazione politica cinese non ha mai avuto particolari riconoscimenti. 
Come i confucianisti, anche i taoisti credono in un’armonia universale che abbraccia tutti i livelli del cosmo:terra, uomo e cielo. Il principio su cui si fonda questa religione è il tao, termine di difficile interpretazione che può considerarsi come il flusso vitale che ha dato origine a tutto e che scorre incessantemente, mutando sempre e rimanendo sempre lo stesso. Associata al tao è la concezione dei principi yin e yang: yin è il principio femminile, passivo ed oscuro, identificato con la luna; yang quello maschile, attivo e luminoso, identificato con il sole. I due principi sono opposti ma complementari tra di loro, relativi ma non antitetici ed il loro alternarsi determina tutte le cose. L’obiettivo del taoismo è la santità, lo stato di perfetta armonia con il mondo naturale che si acquista uniformandosi ad esso tramite la meditazione che permette l’identificazione con il tao. Come religione popolare il taoismo suggerisce diverse pratiche per potenziare il corpo (come diete alimentari di vario tipo), tecniche respiratorie (come lo yoga cinese), ginniche, sessuali e contemplative. Come dottrina filosofica il taoismo è in antitesi rispetto al formalismo del confucianesimo. Nella pratica, in buona parte dei credenti è operata una commistione tra le due dottrine e lo stesso buddismo. 

Tratto da GEOGRAFIA POLITICA ED ECONOMICA di Filippo Amelotti
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