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Pisello

Specie: Pisum sativum, le specie selvatiche che fanno parte del genere Latyris, tra cui il “pisello odoroso”. È una papilionacea, le foglie sono trasformate in cirri che servono per sostenere la pianta. Le stipole sono trasformate in foglie e sono attive nella fotosintesi. È una pianta microterma, sopporta temperature > 27-28%. Allo stadio di 5-6 foglie resiste al freddo (temperature > -6, -8°C), successivamente è meno resistente.
Il pisello viene coltivato per l’alimentazione umana, viene utilizzato: fresco, congelato (uso più diffuso) e secco (poco usato per l’alimentazione umana, piuttosto viene destinato agli animali e chiamato “pisello proteico”). Contiene: 20-25% di proteine, 40-70% di amido, fibra, pochi grassi e non presenta fattori antinutrizionali a differenza degli altri legumi.
Le coltivazioni si distinguono in base alla destinazione: baccelli freschi o produzione di granella.
Per produrre baccelli freschi è meglio se la maturazione è scalare, le piante sono rampicanti spesso vengono sostenute con una rete; prima venivano sostenute con rami di potatura (frasche): mezza frasca: max 50 cm, frasca intera anche 1,5 m. Hanno un ciclo autunno-vernino, molto adatto al clima mediterraneo. La raccolta può essere fatta in modo manuale (maggior parte dei casi) o meccanico. La distanza tra le file è 0,80-1 m per permettere la sarchiatura (max per coltura da cornetti).
Coltivazione per granella: pianta a maturazione lenta e contemporanea, non rampicanti. Il ciclo è prevalentemente primaverile-estivo e si adatta ai climi dell’Italia settentrionale ed altre zone d’Europa. I legumi vengono classificati in base alla grandezza e al grado tenderometrico (la maturazione completa dà un prodotto duro, non adatto a questo uso).
Si adatta a tutti i tipi di terreni, tranne quelli molto argillosi o molto calcarei o che diano problemi di asfissia radicale. È molto resistente al freddo fino allo stadio di 5-6 foglie (max -8/-6°C) oltre no perché lo stelo si allunga. È sensibile all’aridità, nella fase di riempimento del seme questa può dare restringimento dello stesso che quindi risulta più duro.
Nell’avvicendamento il pisello viene considerata una pianta miglioratrice perché le distanze di semina permettono di fare sarchiature (soprattutto nelle colture per baccelli freschi) ed inoltre è un’azoto-fissatrice. Spesso viene coltivata prima (solo coltura ortiva perché sarchiata) o dopo il frumento.
La preparazione richiesta consiste in un’aratura a 35-40 cm, un affinamento medio (il seme è abbastanza grande, quindi non ci sono esigenze particolari), una discatura (solo in terreni argillosi) e una zappatura.
La semina viene fatta a fine ottobre-metà novembre (freddo -> caldo), sempre con seme conciato. Le file delle specie rampicanti vengono disposte a distanze di 80-100 cm per avere una densità di 25-30 piante/m2, per le nane si usa una distanza di 40 cm per avere 40-60 piante/m2, la profondità di semina è 4-8 cm. Si usano sempre semi conciati.
Il diserbo può essere fatto: in pre-emergenza con prodotti anti-germinello; in pre-semina con un diserbante totale come il Glyphosate, oppure in post-emergenza con prodotti selettivi di contatto (ureici: anti-germinello per graminacee; diazine: anti-germinello per le leguminose). La sarchiatura non può essere fatta dove la distanza tra le file è di 40 cm. Infestanti: graminacee o crucifere
Produzioni medie: 30-50 q /ha. Concimazioni: non vengono fatte integrazione di azoto, al massimo vengono dati 50 kg/ha come starter. La letamazione non viene fatta, beneficia degli effetti di letamazioni su colture precedenti. Apporti di P2O5: 75-100 kg/ha. In genere non ci sono particolari esigenze in termini di potassio perché naturalmente contenuto nel terreno, al massimo vengono dati 50 kg/ha.
Il ciclo biologico segue la legge delle somme termiche. Le ore si sommano oltre i 10°C. In base a questo, quindi, si fanno delle distinzioni tra classi in base alla precocità: 600- 800- 1200
Avversità:
Peronospora: se la coltura è in uno stadio avanzato si trova in ambiente umido non bisogna seminare troppo presto;
Oidio: si sviluppa con temperature troppo alte, ad esempio se si semina troppo tardi;
Antracnosi: si combatte con seme conciato e buona rotazione (mai monosuccessione) l’ideale è dopo il frumento o dopo cereali autunno-vernini.
Tonchio: problema per la granella secca, per la quale in genere vengono fatti trattamenti appositi.

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