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Colza

La colza (Brassica Napus oleifera) è una pianta oleifera. In Italia si pensava potesse sostituire in importanza il frumento (vengono coltivati nello stesso periodo) ma ciò non è avvenuto quindi la sua produzione è andata scemando.
 La sua caratteristica è nel contenere un certo quantitativo di acido erucico, un acido tossico per questo sono stati messi a punto degli ibridi a basso contenuto di questa sostanza in modo da permettere tranquillamente l’utilizzo per l’alimentazione umana. Questo acido ha caratteristiche positive nell’uso industriale, anche se ormai a questo scopo vengono sempre usato degli oli sintetici. I panelli residuali vengono poi utilizzati in zootecnia (integrazione proteica). Un ulteriore utilizzo è rappresentato dalla trasformazione in bio-diesel (successo subordinato all’andamento dei prezzi del petrolio, si avvantaggia dall’alto contenuto di acido erucico e clorofilla).
Il frutto è una siliqua (asse centrale + due valve laterali), i semi contengono: 42% grassi (max: 52%) 20% proteine. La radice è un fittone ingrossato al colletto come le altre crucufere. Le foglie sono a rosetta in un primo periodo(fino allo stadio di rosetta la pianta ha la massima resistenza al freddo, fino a -15°C), poi assumono la forma di lira, sessili, amplessicaule, indivise. Il fusto è eretto, ramificato arriva fino a 1,5 m. La fioritura è scalare, le infiorescenze sono a grappolo, i fiori sono gialli, a croce, a volte bianchi. Il seme è liscio, piccolo e scuro, bruno-rossastro e tondo. Il peso di 1000 semi va sui 3,5-5 gr. È simile al broccolo ma ha le foglie più scure e lucide.
Ci sono più tipi: autunno-vernini e primaverili. In genere non si semina la colza in estate perché è molto sensibile alla siccità e quindi richiederebbe irrigazione in Italia.
I terreni non devono essere eccessivamente alcalini, e deve essere accuratamente preparato soprattutto in terreni argillosi, perché il seme è molto piccolo. La preparazione del terreno prevede un’aratura a 30-35 cm (il terreno deve sempre essere in tempera).
I tipi invernali per la fioritura hanno bisogno di 10 h di luce, i primaverili 20 h.
Nell’avvicendamento la colza ha lo stesso posto del frumento: va bene dopo un rinnovo o una miglioratrice. Non viene mai fatta la monosuccessione per problemi di nematodi. I risultati migliori si hanno quando la coltura succede ad una leguminosa o ad un erbai misto, si può anche fare frumento-colza.
Concimazioni: l’azoto è fondamentale, ne vengono somministrati da 100 a 150 kg/ha, 1/3 viene somministrato alla semina con concimi ammoniacali o urea, gli altri  2/3 vengono dati in copertura, possono essere usati anche nitrati per “spingere” la coltura (con temperature basse la nitrificazione è lenta). Poi vengono dati 50-70 kg/ha di P2O5 e 50 kg/ha di K2O che vengono interrati al momento della preparazione del terreno. Il potassio è l’elemento più importante per la sintesi dei grassi.
Le file vengono distanziate a 30-40 cm per ottenere circa 40 piante/m2 usando 10 kg/ha di seme. Per la colza si considera un 30% di fallanze nella semina, bisogna tenere conto del valore agronomico (purezza x germinabilità). La semina viene fatta ad una profondità di circa 0,5 cm.
Il diserbo non può essere meccanico perché le file sono troppo strette. Sono stati introdotti degli OGM di colza resistenti al Glyphosate, quindi se vengono coltivati questi tipi possiamo usarlo come diserbante, ma in Europa non è permesso coltivarli, quindi si usano prodotti come Trifluralin e Cloro. 
L’irrigazione non viene mai fatta perché la coltura vegeta in zone con piovosità elevate, la coltura è sensibile agli stress idrici e alla salinità.
Per la raccolta ci sono problemi per la deiscenza della siliqua, quindi si deve trovare il giusto momento per raccogliere senza anticipare troppo altrimenti si può avere un prodotto scadente (quantità eccessiva di clorofilla). L’umidità ideale è del 12%,non deve essere mai >20%.
Avversità: ruggine bianca, Plasmodiophora, cavolaia.
Nello stoccare i semi si deve essere molto attenti all’umidità (12-20%) ed ai tempi di conservazione perché l’alto contenuto in grassi dà un veloce irrancidimento.

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