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La produzione non drammatica di Lope Felix De Vega Carpio


Iniziamo a trattare Lope dalla produzione non drammatica. Come per Gongora, anche per Lope l’epoca intorno al 1612 – 1613 rappresenta un momento critico, di svolta decisiva. Lope non accettò teoricamente le innovazioni di Gongora, e anzi lo si può considerare un suo avversario, e Gongora stesso non lesinò strali indirizzati al collega, che mostrò quasi sempre un atteggiamento più conciliante, forse suggerito da segreta ammirazione per il cordovese. Non si può comunque negare che la poesia di Gongora non abbia agito profondamente su di lui, sia rafforzando la tendenza ad una maggiore complicazione formale, sia suggerendogli la trattazione di temi (mitologici, eroici, dottrinali) e la sperimentazione di generi letterari lontani dal suo iniziale orientamento. Le poesie pubblicate nel 1600 col titolo Romancero, infatti, rivelano un Lope innamorato dei canzonieri quattrocenteschi e un vivo interesse per i vecchi romances, interesse che perdurerà anche nella sua produzione teatrale.  Nel 1602 escono le Rimas, di argomento quasi esclusivamente amoroso, dove Lope si ispira al modello petrarchesco, trattandolo però senza impacci reverenziali, e anzi sottoponendo al vaglio della realtà, in maniera fresca e serena, i dati tematici e metaforici tradizionali. Lope rivendica i diritti della realtà vista e vissuta, alludendo a situazioni di intimità tra poeta e amata che i canoni di allora non avevano ancora permesso, ma facendolo all’interno dello schema tradizionale, non mettendolo apparentemente in discussione. A volte il gioco si fa estremamente allusivo, e i limiti da rispettare sono veramente complessi, come quando, si nota in una poesia, gli occhi del poeta si spostano con audacia inedita versi regioni del corpo proibite ma sublimate attraverso metafore gentili o mitico – eroiche.
4.4 I temi prediletti del Lope non drammatico.
Abbiamo poi il tema del manso, cioè dell’agnello preferito, la guida del gregge, che viene rapito da un pastore straniero. Una situazione che segnala l’intenzione di Lope di cimentarsi con la poesia pastorale; un tentativo che andrà a buon fine dato che lo scrittore si porrà lontano da quelle situazioni arcadico – bucoliche fredde e sclerotizzata, che allora dominavano.  Altro tema frequente in Lope è quello della barchetta sbattuta via dalle onde, simbolo della tempestosa esistenza del poeta, tra scogli di invidie e favori cortigiani. Una situazione trattata linearmente, senza artifici e compiacimenti formalistici. La stessa situazione apparirà però in maniera molto più impreziosita nel 1632, quando Lope avrà assimilato completamente la lezione gongorina, dandone esempio nel brano suddetto, che compare nella Galatea.

Tratto da LETTERATURA SPAGNOLA di Gherardo Fabretti
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