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I componimenti di Josè de Larra


L’attacco alla società è ben evidente in componimenti come El reo de muerte e El veduto, dove sia il boia sia il condannato a morte sono visti come medesime vittime dell’ipocrisia e dell’ingiustizia. In a una estrella e A Jarifa en una orgìa troviamo il tema del disinganno. Nel primo è la stella l’interlocutrice, con effetto di amplificazione cosmica, metafora del ricordo doloroso e unica luce nel buio del presente. A Jarifa si parla di una prostituta disprezzata e desiderata, con cui il poeta tenta di fuggire il tedio che lo opprime dopo il fallimento dell’esperienza vitale.
Provocazione anarchica e disillusione elegiaca le ritroviamo assieme in El estudiante di Salamanca, un poema narrativo di 1.704 versi polimetri, con due protagonisti diversi: don Fèlix de Montemar, ribelle, e Elvira, donna sedotta e abbandonata. Illusione, purezza, speranza, idealismo, lirismo, malinconia, realismo, tragicità, cinismo e tragicità si scontrano e confondono nel tentativo di trascendere ogni forma codificata. Ne nasce una forma aperta e codificata che solo la magniloquenza rende un attimo imperfetta.
Con El diablo mundo tenta, sulla scorta del Faust e del Don Juan di Byron, un poema trascendentale ed epico, che fosse simbolo del mondo e della società odierna. Fu un tentativo fallito di cui ci rimane una grande massa di materiali poetici. Nel progetto di Espronceda avrebbe dovuto avere una introduzione e sei canti.

Tratto da LETTERATURA SPAGNOLA di Gherardo Fabretti
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