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Lo Gnoticismo cristiano


Parliamo poi del cosiddetto Gnosticismo Cristiano. Si sviluppa ad Alessandria con Basilide e i testi come la Ipostasi degli Arconti e L'origine del mondo (che è un grande dramma cosmologico fondato sulla intepretazione esotetica di Genesi 1 - 6), ritrovati a Nag Hammadi. Basilide si alimenta del pensiero greco e in particolare del platonismo medio, affermando la trascendenza assoluta di Dio, che non esiste dunque. Insiste poi sul processo di degradazione del divino, da cui deriva, per emanazione, tutta la realtà spirituale.
Arriva poi lo gnosticismo di Valentino, di cui si sa poco. Pare che sia nato ad Alessandria, che sia stato cacciato da Roma e che abbia fondato una scuola divisa in ramo occidentale (Tolomeo ed Eracleone) e ramo orientale (Teodoto e Marco). Siamo qui ad una evoluzione della dottrina gnostica che da reinterpretazione in chiave dualistica ed esoterica della Genesi intrisa di neoplatonismo, assume caratteri più definiti. Ed è con questo stadio che si misurano gli eresiologi cristiani come Tertullaino, Ireneo eccetera. Quali sono le carreristiche della scuola valentiniana,che non è l'unica scuola gnostica evoluta?
- Un profondo senso di estraneità dal mondo; il desiderio di allontanarsene per recuperare la loro natura perduta. Lo gnostico si sente radicalmente straniero, gettato in un universo materiale che non accetta. È convinto di appartenere ad un altro mondo, un mondo divino, da cui è decaduto alle origini e la cui conoscenza possiede per mezzo di una rivelazione.
- Una concezione dualistica del mondo secondo cui, per effetto di un dramma cosmico originario che ha degradato o disintegrato la realtà celeste, ha dato vita ad uno scontro tra la potenza divina suprema e le potenze inferiori contrapposte. Così il pleroma, lo spirito celeste dell'uomo, è finito in balia del creatore del mondo materiale, dove ora giace prigioniero del corpo e in mano alle potenze del male. La salvezza arriva con la gnosi della propria natura divina, che è estranea a questo mondo materiale. Non è una conoscenza razionale ma rivelata, da un redentore celese, agli uomini eletti. Il redentore celeste non è Gesù terreno ma il Cristo ultraterreno proveniente dall'alto, che è morto solo apparentemente, doceticamente.
Lo gnosticismo avrà molta influenza sul processo di formazione del canone neotestamentario.

Tratto da STORIA DEL CRISTIANESIMO di Gherardo Fabretti
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