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Controllo serotoninergico del comportamento


I neuroni serotoninergici mostrano un pattern di innervazione molto esteso dell’encefalo con un eccitamento lento e regolare e un prolungato effetto postsinaptico. Tali neuroni manifestano cambiamenti aspecifici dell’attività in risposta a una varietà di input afferenti provenienti dalla corteccia e dalle strutture limbiche, reticolari, motorie e di attivazione, suggerendo che i loro segnali siano di tipo tonico-inibitorio.
La serotonina ha un controllo inibitorio sugli effetti di facilitazione che la dopamina esercita sull’inizio dell’attività locomotoria, sull’attività esplorativa in ambienti nuovi, sull’aggressività, sulla risposta alla ricompensa e sulla reattività emotiva.
Bassi livelli di serotonina si trovano in individui emotivamente iperreattivi o labili nella gran parte di contesti incentivo-ricompensa. La serotonina gioca un ruolo di tipo inibitorio nella reattività neurobiologica agli stimoli perché animali ed esseri umani con bassa attività serotoninergica mostrano una reattività eccessiva nei confronti di qualsiasi forma di stimolazione, anche di bassa intensità. E’ come se l’individuo possedesse una sensibilità particolare agli impulsi sensoriali che lo porterebbe a una condizione di irritabilità cronica.
Le ricerche sull’uomo hanno mostrato alte correlazioni tra bassi livelli di attività del sistema serotoninergico con comportamento impulsivo e instabilità emotiva, con l’aggressività, con il comportamento suicidario, mentre l’aumento di serotonina riduce l’ostilità e favorisce i comportamenti affiliativi.

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