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La cocaina e i suoi meccanismi di azione


La cocaina è un alcaloide che si estrae dalle foglie della pianta della coca, originaria del Sud America. Dalla seconda metà del Diciannovesimo secolo, la cocaina fu utilizzata come rimedio per una grande varietà di malattie e come anestetico locale e oggi continua a trovare limitato impiego in chirurgia.
La comprensione degli effetti collaterali della sostanza, come dipendenza, disturbi psicotici e decessi conseguente all’assunzione di dosi massicce, portò all’inizio del ‘900 a regolamentarne l’uso e a proibirne la libera vendita. La cocaina cadde in disuso, ma la sua diffusione riprese alla fine degli anni ’60 e da allora è notevolmente aumentata.
La cocaina pura o freebase è una polvere facilmente assorbibile mediante inalazione, mentre il crack, ottenuto dalla prima, si presenta sotto una forma solida e viene fumato.
A basse dosi, gli effetti psichici sono di miglioramento della concentrazione e dell’attenzione, senso di accresciuta energia ed allerta, insonnia. Gli effetti tossici conseguenti all’assunzione di dosi elevate possono invece determinare quadri psicotici con comportamento confuso e disorganizzato, irritabilità, panico, paranoia e comportamenti antisociali ed aggressivi.
Gli effetti fisici comprendono un aumento della frequenza cardiorespiratoria, della pressione arteriosa e della temperatura corporea, un aumento della performance atletica e della libido e una riduzione del senso della fatica.
L’azione psicostimolante della cocaina è causata dal blocco della ricaptazione presinaptica della dopamina. Bloccando l’azione del trasportatore DAT, la cocaina causa un aumento del livello di DA a livello delle terminazioni dopaminergiche. L’effetto di tale aumento nel nucleo accumbens è un’azione di rinforzo all’assunzione della cocaina, ma rappresenta anche la base fisiologica dell’aumento dell’attività psicomotoria da essa provocata. La droga può bloccare anche l’assorbimento presinaptico delle altre monoamine, noradrenalina e serotonina.
Il consumo cronico di cocaina induce dei meccanismi neurochimici compensatori nei neuroni del nucleo accumbens: aumenta il rilascio di dinorfina, diminuisce la produzione di DA, aumenta la sensibilità dei recettori dopaminergici D3. Questi meccanismi possono essere responsabili del desiderio ricorrente di assumere la droga.
L’assunzione cronica di cocaina determina tolleranza agli effetti euforici. Coloro che la usano per periodi prolungati vanno incontro a un quadro sintomatico simile alla schizofrenia, caratterizzato da estrema eccitabilità, insonnia, paranoia, perdita di interesse sessuale, allucinazioni, depressione. La sindrome di astinenza è invece caratterizzata da sonno prolungato, depressione, apatia, aumento dell’appetito.

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