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Hiroshima, Mon Amour di Resnais

Segue poi Alain Resnais, sempre nel 1959, con Hiroshima, mon amour. Il soggetto è tratto da un libro di Marguerite Duras e narra la storia lunga due giorni di un'attrice francese giunta a Hiroshima per girare un film contro la guerra e del suo amante conosciuto lì, con il quale si ama, litiga, parla, si riconcilia. Durante questo tempo, nella mente di lei si materializzano ricordi del soldato tedesco amato durante l'occupazione. Resnais rende benissimo l’atmosfera onirica con una serie di flashback che si concatenano l’uno all’altro e che danno alla storia un alone di incertezza, di sconfinamento tra sogno e realtà. In questi anni si assiste ad una vera e propria esplosione di debutti. Tutti film che esercitano una frattura violenta con i film della generazione precedente, opere estremamente personali nelle quali certe carenze tecniche sembrano quasi aggiungere sincerità alle proposte. Ne citiamo alcuni

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