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Il cinema di Marco Ferreri



Tra i pionieri del cinema pubblicitario in Italia. Esperto di commedie grottesche, gli anni ’70 rappresentano l’apice della sua carriera. Ricordiamo in particolare tre film.

La grande abbuffata, 1973


Fischiato al festival di Cannes, questo film di Ferreri riscosse poi un successo di pubblico enorme. Commedia tragica e cruda, "La grande abbuffata" è una critica feroce alla società del benessere e dei consumi che finisce con il distruggere se stessa.
Ugo è un oste, Michel un produttore televisivo, Marcello un pilota, Philippe un magistrato. I quattro sono amici e hanno creato una sorta di club di buongustai. Decisi a suicidarsi mangiando, per liberarsi di una vita che sembra non avere alcuno scopo, si recano nella villa di Philippe, poco fuori Parigi, dove un tempo aveva soggiornato Boileau. Iniziano subito gli sproporzionati e succulenti pasti. Marcello intanto invita delle prostitute, che però lasciano la villa quasi subito, colpite negativamente dall'apatia e dall'indifferenza degli ospiti. Una maestra, giunta sul posto per mostrare ai propri studenti il tiglio di Boileau, viene invitata ad unirsi al gruppo e accetta l'invito, assistendo a tutta la vicenda. La tragedia intanto si consuma. Marcello, addormentatosi di notte in giardino in una macchina Bugatti, muore assiderato. Michel muore nel tentativo di liberarsi dei gas intestinali. Ugo perde la vita a causa delle contrazioni di una digestione impossibile. Philippe trova la morte, mangiando ancora, tra gli ululati dei cani e i camerieri della macelleria che portano ancora cibo.

L’ultima donna, 1976


Un giovane professionista abbandonato dalla moglie si consola con un'amante. La relazione dura però ben poco. Lui, infatti, è un violento e lei, stanca di sopportarlo, lo lascia. Il giovane, fallito il tentativo di dominare sessualmente un'altra donna, si evira.

Ciao maschio, 1977


Lafayette abita in uno scantinato di New York e trascorre le sue giornate fungendo da datore luci in un teatro off di sole ragazze femministe, nonché servendo quale elettrotecnico nel Museo delle Cere di Flaxman. Un giorno, passeggiando lungo le rive del fiume Hudson con anziani amici secondo le sue abitudini, Luigi trova una scimmietta nell'enorme carcassa di Macho Kong e l'affida al giovanotto. Lafayette, che nel frattempo ha accettato la convivenza di Angelica, stabilisce un rapporto umano con la scimmietta che fa riconoscere quale figlio proprio e della compagna con il nome di Cornelius. Quando Angelica gli annuncia di essere incinta, Lafayette rifiuta la paternità e la ragazza si allontana. Luigi, frustrato sessualmente, si impicca. Un giorno il giovanotto, tornato a casa, trova Cornelius sbranato dai topi. Recatosi immediatamente al Museo delle Cere, litiga con Flaxman e provoca un incendio nel quale entrambi periscono. Angelica in riva al mare gioca con la figlia che ha avuto da Lafayette

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