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La crisi della legge come atto autonomo


Nel passaggio dallo Stato liberale allo Stato sociale si è alterata la stessa funzione della legge.
All’idea della legge generale ed astratta, canone universale di comportamento, si è venuta affiancando l’idea della legge come mezzo per l’eliminazione delle disuguaglianze economico-sociali, per la redistribuzione delle risorse, per l’attuazione della politica economica del governo, ecc…, con la conseguenza della sua frammentazione in leggi di settore, leggi speciali, eccezionali, temporanee, interpretative, ecc… e le discusse leggi-provvedimento.
Fenomeno, questo, che mostra un’evidente tendenza alla “amministrativizzazione” della legge, ed alla dissoluzione dei contenuti tipici (generalità ed astrattezza) dell’atto normativo.
Ne discende, conseguentemente, la confusione della politica con l’amministrazione, dalla quale non traggono giovamento né l’una né l’altra.

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