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La legge di conversione: gli emendamenti al decreto-legge


I regolamenti parlamentari dettano disposizioni particolari sul procedimento di conversione del decreto-legge in modo da pervenire alla sua conclusione entro il termine costituzionale, attraverso limitazioni degli strumenti ostruzionistici dell’opposizione.
L’emendabilità del decreto-legge in sede di conversione è oggi assolutamente pacifica.
Anche nella prassi, gli emendamenti a decreto-legge rappresentano un’evenienza piuttosto frequente, spesso deprecata perché attraverso gli emendamenti molte volte il testo del decreto viene snaturato.
La l. 400/88 ha stabilito che gli emendamenti ai decreti-legge entrino in vigore il giorno successivo a quello di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della legge di conversione, salvo che non sia diversamente disposto.
Agli emendamenti soppressivi, però, veniva dato carattere retroattivo assimilandoli ad una mancata conversione parziale.
La dottrina, però, è giunta alla conclusione che, rientrando il potere di conversione nella normale potestà legislativa del Parlamento, gli emendamenti fossero irretroattivi in base alle norme generali, salvo espressa o implicita previsione della loro retroattività; la quale veniva ricondotta agli emendamenti soppressivi.

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