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Le allucinazioni


Le ALLUCINAZIONI possono coinvolgere ogni modalità sensoriale (uditive: + diffuse).
Una via sensoriale può dare origine a una percezione senza stimolo esterno in 2 modi:
1)    Per un blocco delle vie anatomiche e in questo caso viene riprodotto materiale mnestico già presente (allucinazioni di rilascio);
2)    Per una scarica neuronale abnorme che percorre il canale sensoriale (allucinazioni ictali).

Allucinazioni di rilascio --> immagini definite che persistono da qualche minuto a qualche ora; spesso sono conseguenza di un danno emisferico destro.

Allucinazioni ictali --> tendono a essere brevi, stereotipate e, se definite, consistono in immagini dell’esperienza passata. Si possono manifestare come distorsioni visive (es.: micropsia). Sono correlate a fenomeni epilettici o compaiono nell’ambito di un’aurea emicranica.
Le allucinazioni possono essere classificate sulla base dell’eziologia: da danno organico cerebrale, deprivazione sensoriale, malattia psichiatrica,...
Una distinzione utile può essere fatta in base al canale sensoriale coinvolto.

Allucinazioni visive --> la causa più frequente  è il delirium (stato confusionale) e in questo stato il paziente molto spesso non ha consapevolezza del carattere non reale delle dispercezioni.
Possono coinvolgere ogni punto percorso dallo stimolo visivo, dalla retina fino alle aree occipitali; comprendono quindi entità puramente oculistiche, malattie del nervo ottico o dei tratti ottici o patologie cerebrali. Sono comunemente associate a lesioni dell’emisfero destro.
Allucinazioni ipnagogiche e ipnopompiche --> si verificano rispettivamente nella fase di transizione tra la veglia e il sonno e viceversa, in soggetti con narcolessia (ma anche in soggetti sani). Sono spesso a contenuto terrifico, usualmente visive ma talvolta uditive o tattili.
Allucinazioni peduncolari --> stati simili al sogno, in cui oggetti, persone, animali (spesso visti in dimensioni ridotte) si muovono nel capo visivo. Possono essere associate a lesioni del mesencefalo (tra cui la regione peduncolare) o a lesioni talamiche. Il fenomeno avviene in paziente con capacità visive e insight conservati ed è di durata variabile.
Tipico atteggiamento del paziente verso la produzione allucinatoria: all’inizio essa preoccupa il paziente, ma successivamente diviene parte dell’esperienza quotidiana, anche se il paziente comincia a diventare nervoso e irritabile per il persistere del disturbo.
Terapie con farmaci ad azione sedativa, la levodopa, i farmaci dopaminergici, l’intossicazione o l’astinenza da alcol (delirium tremens) possono essere associati ad allucinazioni visive. Lesioni ischemiche, neoplastiche e foci epilettogeni temporali e occipitali (soprattutto dell’emisfero destro) possono dare origine ad allucinazioni visive semplici o complesse.

Allucinazioni uditive --> indicano più frequentemente un quadro morboso psichiatrico, ma anche molte condizioni mediche definite.

Allucinosi alcolica --> nelle sindromi da astinenza da alcol; voci autoinsultanti o minacciose.

Allucinazioni uditive nel disturbo psicotico --> voci commentanti il comportamento o le azioni del paziente, insultanti o, più raramente, consolatorie o consiglianti. Spesso sono avvertite scaturire “all’interno della testa”, con caratteristiche (quali genere ed età delle voci) vaghe. Possono esserci allucinazioni imperative che comandano al soggetto di compiere azioni specifiche, talvolta potenzialmente pericolose per sé e per gli altri. Allucinazioni congrue allo stato dell’umore si verificano nella mania e nella depressione psicotica.

Allucinazioni gustative e olfattive --> difficili da distinguere da disturbi organici a carico del gusto e dell’olfatto.
Le allucinazioni olfattive possono essere ascrivibili a: neoplasie della base dell’encefalo; crisi epilettiche parziali complesse (focus epilettogeno nell’area dell’insula o nell’area opercolare); schizofrenia (sensazioni molto spiacevoli come odore di carne putrefatta); depressione psicotica (congrue con il tono dell’umore); demenza di Alzheimer;
Le allucinazioni gustative si possono accompagnare a quadri deliranti con tematiche di avvelenamento.
Sindrome olfattiva di riferimento --> paura o convinzione che il proprio corpo emani odori sgradevoli percepibili dagli altri; si rileva in episodi depressivi o talvolta nel DOC.

Allucinazioni somestesiche o aptiche --> includono sia sensazioni corporee che la percezione del dolore. Es.: fenomeno dell’arto fantasma che segue l’amputazione di un arto.
Disturbi deliranti a carico dell’immagine corporea sono prevalentemente associati a lesioni dell’emisfero destro: il paziente percepisce una parte del suo corpo come patologicamente modificata.

Allucinazioni zooptiche --> sensazione di presenza di piccoli animali nell’ambiente esterno o sul corpo. Compaiono in: stati tossico-metabolici; astinenza alcolica; sospensione di farmaci sedativo-ipnotici; schizofrenia; psicosi maniaco-depressiva.

Allucinazioni tattili --> Es.: formiche cha camminano sulla pelle. Tipiche del delirium indotto dalla sospensione di alcool o di farmaci sedativo-ipnotici e dall’intossicazione cronica di cocaina e stimolanti.

Allucinazioni autoscopiche --> il soggetto percepisce il suo corpo come un osservatore dall’esterno. Si verificano negli stati dissociativi ed anche in corso di epilessia temporale.

Tratto da NEUROPSICHIATRIA di Maddalena Malanchini
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