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Influenze emozionali della televisione


Nella televisione costatiamo la supremazia del contorno impreciso che è il massimo incentivo allo sviluppo ed alla chiusura e completamento di nuovo tipo, soprattutto in una cultura che ha progressivamente isolato ed innalzato a valore supremo il senso della vista. La televisione ha effettuato lo stesso mutamento che Cezanne propose nell’arte, la rinuncia dell’illusione prospettica a favore della struttura e della volontà di chiusura dello spettatore.
L’America ha da sempre lavorato con un modello alfabetizzato e fin dall’inizio della sua civiltà è stata una popolazione che si avvalse della stampa, attraverso il potere omogeneizzante della tipografia l’America ha prodotto manodopera standardizzata; l’Europa, si  mantenuta separata grazie alla differenziazione linguistica e culturale, la spinta totalizzante è venuta dalla rivoluzione elettrica che sta portando alla compressione. L’alfabetismo è necessario a creare abitudini di uniformità ed è funzionale ad avere sistemi funzionali di prezzi e mercati. L’uniforme ed il ripetibile cede posto all’unico;
L’influsso della rivoluzione elettrica del telegrafo ha portato Edgar Allan Poe all’invenzione della lirica simbolista  e del racconto poliziesco, entrambe queste nuove forme offrono un’immagine incompleta che richiede la partecipazione creativa del lettore. Prima della televisione l’America e l’Inghilterra avevano creato l’istituzione dell’adolescenza prolungata negando la partecipazione tattile e quindi il sesso.
Con la cultura del paperback (libro tascabile a rilegatura fatta con la colla invece che con i fili) la tv si integra per la prima volta raffreddando il mezzo della stampa, il prodotto infatti era disponibile dagli anni venti ma divenne accettabile ed utilizzato solo negli anni cinquanta. Il paperback è tattile, trasferisce il mondo del mosaico televisivo alla dimensione delle parole; ad esempio il baseball come sport isolatore divenne inaccettabile come il cinema era un gioco individuale impregnato del virtuosismo dei giocatori divi, si affermò invece il football.
La televisione porta anche allo scoppio della passione per le auto europee che non sono state costruite visivamente, sono anti estetiche ma funzionano, mentre quelle americane si sono costituite all’insegna delle direttive cinematografiche e topografiche dell’alta definizione visiva. L’avidità tattile dello spettatore televisivo è talmente forte da ipotizzare un ritorno agli sci al posto della ruota pur di sentirne la componente abrasiva forte.
Anche i vestiti rimandano alla televisione, non ricercano estetica visiva, ma nemmeno contenuto o praticità, mirano a ossequiare la goffaggine mosaicale del mezzo; Abbigliamento e arte decorative si sono spinte ad una dimensione del tattile talmente sviluppata da costituire una testimonianza sproporzionata delle nuove caratteristiche del mosaico televisivo. Si torna a forme non specializzate di abiti o spazi, si cercano usi molteplici per stanze o oggetti tutto rimanda all’iconico.
Nella musica, nella poesia e nella pittura sembra che l’arte sia riportata ai confini umani della conversazione casuale. L’esplosione rinascimentale della stampa che allontana nella  musica la parola parlata dagli strumenti musicali, torna a offrire i ritmi colloquiali con l’implosione elettrica. L’immagine televisiva con la sua tendenza al coinvolgimento, ha suscitato l’ossessione per il benessere fisico da cui sono scaturiti molteplici drammi sui medici.

Tratto da STORIA E STRUMENTI DELLA COMUNICAZIONE di Asia Marta Muci
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