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Insonnia nel primo anno di vita


I bambini piccoli possono svegliarsi spesso nel corso della notte, ma uno dei fattori chiave per determinare se un bambino con risvegli notturni soffra di insonnia è la sua incapacità di riaddormentarsi autonomamente senza l’intervento dei genitori, questi ultimi, intervenendo continuamente ad ogni minimo richiamo del bambino, tendono inconsciamente a rinforzare il disturbo.
Nella prima infanzia sono normali 1 o più risvegli, alcuni bambini non chiamano e vengono definiti autoconsolatori, altri invece chiamano e vengono definiti segnalatori. Fra questi 2 gruppi di bambini, la differenza non sta nell’organizzazione del sonno, ma nel modo in cui i genitori gestiscono l’addormentamento: i bambini autoconsolatori vengono dai genitori messi nella culla ancora svegli, permettendo loro di addormentarsi da soli, invece i bambini segnalatori vengono messi dai genitori nella culla già addormentati.
Disturbo di inizio del sonno per associazione: si verifica quando l’addormentamento è impossibile se non in presenza di certi oggetti o circostanze; i bambini hanno risvegli normali ma sono incapaci di riaddormentarsi da soli se non vengono ripristinate le condizioni iniziali dell’addormentamento; questo disturbo è molto frequente al di sotto di un anno e tende a scomparire intorno ai 3/4 anni; l’approccio terapeutico prevede la graduale eliminazione delle associazioni errate;
Sindrome da eccessiva ingestione notturna di fluidi: si caratterizza per la presenza di risvegli multipli con incapacità di riaddormentarsi senza bere almeno 350 ml di liquidi; la terapia consiste nel rimuovere gradualmente l’associazione alimentazione/sonno ( in genere dopo i 6 mesi il bambino non ha più bisogno di pasti notturni); nel ridurre progressivamente la quantità di liquido nel biberon nel primo giorno a metà, nel terzo giorno ad un quarto, fino a lasciarlo quasi vuoto; nel sostituire ogni tanto il biberon con il ciuccio; e nell’evitare di somministrare tisane o liquidi con sostanze zuccherate;
Coliche dei primi 3 mesi: i bambini con questo disturbo tendono ad avere un sonno diurno irregolare ma breve; sembra che il 90% dei bambini di 9 mesi con risvegli notturni, abbiano sofferto di coliche nei primi 3 mesi, e che siano particolarmente sensibili alle irregolarità del ritmo sonno-veglia con difficoltà a ristabilire tale ritmo a causa anche dell’incapacità da parte dei genitori di praticare una corretta igiene del sonno;
Insonnia da allergia alimentare: è un disturbo di inizio e mantenimento del sonno determinato da una risposta allergica ad un alimento; dopo la rimozione dell’allergene alimentare si verifica una normalizzazione del sonno immediata o entro 4 settimane; sul piano clinico devono essere presenti i seguenti sintomi: risvegli, agitazione psicomotoria, sonnolenza diurna, difficoltà respiratorie, irritazione cutanea (eczema), disturbi gastrointestinali.

Tratto da NEUROPSICHIATRIA INFANTILE di Anna Battista
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