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Fattori di rischio e fattori protettivi dell’adozione


L’adozione è di per sé un “evento critico non normativo” poiché non rientra tra quelli che, normalmente, le famiglie si trovano a vivere, facendo aumentare quindi il rischio di disagio psicosociale proprio dell’affrontare ogni tipo di esperienza familiare; infatti l’adozione richiede un investimento di energie e la mobilitazione di risorse psicologiche.
I fattori di rischio possono essere insiti già in epoca prenatale, in situazioni di disagio psicologico e socioeconomico.
Bambini abbandonati subito dopo la nascita e poi subito istituzionalizzati, non hanno qualcuno che conservi la loro storia avendo quindi difficoltà nell’acquisire una nuova identità.
Costituiscono, invece, fattori protettivi: la capacità affettiva, il grado di consapevolezza dei coniugi rispetto al bambino e la loro possibilità di immaginare le condizioni, i bisogni e la realtà  del bambino in stato di abbandono e soprattutto la disponibilità dei genitori ad aiutare il bambino ad elaborare le parti traumatizzate del Sé.

Tratto da NEUROPSICHIATRIA INFANTILE di Anna Battista
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