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L'emanazione del provvedimento SAB 99 del 12 agosto 1999

L'emanazione del provvedimento SAB 99 del 12 agosto 1999 (materiality) da parte della SEC costituisce un importante punto di riferimento per l'analisi del tema della significatività. Il SAB 99 non contiene di fatto nessuna novità in tema di applicazione del principio di significatività ma opera un forte richiamo affinché i revisori non abusino eccessivamente dei criteri quantitativi di significatività a scapito di quelli qualitativi.
Oltre a ciò la posizione del SAB 99 è piuttosto chiara nel dare enfasi al fatto che ogni errore debba essere considerato sia individualmente sia nelle sue aggregazione con altri. L'applicazione della significatività, come ribadito dalla SEC, deve quindi svilupparsi su due livelli, il primo per singole classi di valori, il secondo per aggregati. Per ciascun valore occorre valutare:
- il significato che la singola classe di valori riveste per quella particolare impresa (es. la voce rimanenze in un'azienda industriale);
- la pervasività del singolo errore (ovvero se condiziona la presentazione di numerosi elementi dell'informativa di bilancio);
- l'effetto che esso ha sul bilancio considerato nella sua globalità.
Può quindi verificarsi il caso in cui la rappresentazione errata di una singola classe di valori sia già di per sé tale da inquinare l'attendibilità del bilancio nel suo complesso e in nessun modo la significatività di tale errore può essere "compensata" dalla presenza di altri errori significativi, ma di segno opposto, in classi di valore diverse.
Qualora invece l'errore in una classe di valori non si è ritenuto individualmente significativo, occorre verificare se, aggregato con altre errori singolarmente non significativi, possa inficiare l'attendibilità del bilancio a livello di subtotali o totali.
Nel compiere l'aggregazione di più errori occorre fare uso di un notevole grado di cautela qualora si sia in presenza di errori apparentemente non significativi che si compensano, ma che possiedono una natura diversa, in quanto alcuni sono relativi a classi di valori suscettibili di misurazioni precise (quantità economiche) mentre altri si riferiscono a voci oggetto di stime e congetture: data l'incertezza insita nella determinazione dei valori stimati e congetturarti, vi può essere conseguentemente un pari livello di incertezza nella delegazione di errori relativi.
Si desume da quanto sopra che il livello più analitico da cui procedere nella stima degli errori sia quello delle singole classi di valori indicati individualmente nel bilancio d'esercizio (individual line item amounts) per poi procedere per aggregazioni successive prima a livello di subtotali (esempio attivo circolante) e poi a livello di totali (es. totale attivo).

Tratto da REVISIONE AZIENDALE di Salvatore Busico
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