La determinazione delle soglie di significabilità a livello di bilancio nel suo complesso

Occorre allora valutare se determinati errori quantitativi sono in grado di alterare in modo rilevante i principali aggregati di valori atti a rappresentare la situazione reddituale, patrimoniale finanziaria aziendale. Gli aggregati di valori espressivi dell'assetto economico-globale complessivo di una impresa possono essere osservati secondo due ottiche distinte:
- i soli aggregati di risultato: quando prevale la logica secondo cui il bilancio esprime semplicemente i risultati di un'attività imprenditoriale (reddito netto e patrimonio netto);
- tutti i risultati degli aggregati di bilancio derivanti dalla riclassificazione dei prospetti di sintesi, quando prevale la logica secondo cui il bilancio esprime non solo i risultati di una attività imprenditoriale, ma anche le componenti che determinano come si generano questi risultati (ricavi netti o valore della produzione, valore aggiunto, reddito operativo, risultato ante imposte e reddito netto: per ciò che concerne la dinamica reddituale; mentre: attivo circolante, immobilizzazioni, totale attivo, passivo circolante, totale passività e patrimonio netto: quando riguarda la situazione patrimoniale).
Nella prassi si usano abitualmente percentuali di Errore Massimo Tollerabile, che si pongono a confronto con la scelta operata dal d.lgs. n 61/02. L'approccio dei risultati e delle loro determinanti presenta una caratteristica di completezza perché affronta non solo questione di un possibile errore nel risultato di sintesi, ma anche quella di possibile alterazioni nella classificazione dei valori nei diversi aggregati: da ciò possono derivare sia errori che inquinano la comprensione della modalità di formazione e di composizione dei risultati, sia conseguenti errori valutativi.