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Conseguenze della selezione avversa in sanita'

Conseguenze della selezione avversa in sanità


- La competizione fra imprese di selezione avversa può portare all'instabilità del mercato.
- La selezione avversa impedisce una ottimale allocazione dei gruppi ai fini di massimizzazione del benessere sociale.
- I cattivi rischi impongono un'esternalità negativa sui buoni rischi.
- La distribuzione del rischio non è ottimale e i buoni rischi non raggiungono mai la completa assicurazione.
- La possibilità di perseguire politiche di massimizzazione dei profitti spinge le imprese a ricercare i rischi migliori, ignorando quelli peggiori.
Si genera un incentivo per le imprese alla scrematura dei rischi.
La scrematura dei rischi scaturisce da comportamenti strategici degli assicuratori che sono incentivati ad attirare solo la parte migliore del mercato.
Il problema insorge ogni volta che l'eterogeneità nel rischio individuale non si riflette in differenze nel costo dell'assicurazione.
Azzardo morale e selezione avversa producono:
- una crescita della domanda di cure;
- una crescita dei prezzi medi dell'assicurazione;
- una maggior propensione ad assicurarsi agli alti rischi;
- la tendenziale esclusione dei cattivi rischi dal mercato.
L'effetto combinato di questi elementi conduce ad un elevato  numero di non assicurati (usa: 15% della popolazione).
I soggetti maggiormente penalizzati sono poveri (vincoli di reddito) e malati.
Dalla descrizione di un sistema sanitario fondato su un principio assicurativo di tipo privato, anche se fiscalmente incentivato, emergono due problemi:
1. la copertura parziale della popolazione
2. l'elevato livello di spesa
la letteratura teorica evidenzia le ragioni profonde dell'insufficienza dei meccanismi privati nella sfera sanitaria e sulle difficoltà di trovare in questo ambito soluzioni ottimali.
Cosa succede nei sistemi sanitari pubblici?
Lo Stato cancella il mercato assicurativo  e diventa un assicuratore pubblico. Nei sistemi mutualistici – in cui lo Stato non si faceva assicuratore ma lasciava alle casse mutue l'assicurazione della popolazione – esso interveniva regolamentando il mercato: tutti devono essere assicurati ad un pacchetto standard. Nessuno poteva essere escluso dalla copertura: non esisteva discriminazione di clientela.
In un mercato come quello Usa si accetta l'esistenza di un mercato inefficiente (quello assicurativo) in cui lo Stato copre gli anziani e i poveri. La copertura della popolazione, dunque, non è completa ma la spesa risulta molto elevata (si parla di due trilioni di dollari). La sanità è un bene privato in cui l'efficienza viene prima dell'equità.
Medicare per gli anziani oltre 65 anni malati è mal visto dall'opinione pubblica perchè è a carico della fiscalità generale ed è di due tipi:
1. medicare A: che offre copertura sanitaria;
2. medicare B: che offre coperture per le visite mediche, accertamenti diagnostici, ecc.
Medicaid copre i servizi ospedalieri, extraospedalieri, cure prenatali, vaccinazioni infantili, visite mediche, ecc. (per soggetti poveri).
Gli ospedali pubblici non possono rifiutare nessuno: per questi vengono detti di “ultima istanza”, e sono finanziati a livello federale. Per quanto riguarda gli ospedali privati, invece, frequente p l'attività di beneficienza per soggetti senza assicurazione sanitaria.
Nessuno di questi programmi prevede l'erogazione diretta dei servizi: i servizi sono generalmente erogati da privati che vengono rimborsati con sistema di pagamento prospettico (DRG).
La copertura, quindi, resta largamente incompleta: franchigia, massimali, limiti di durata, ecc.
Esistono anche assicurazioni volontarie, non associate al lavoro che prevedono: vantaggi fiscali, minori costi amministrativi, riduzione della selezione avversa.

Tratto da ECONOMIA SANITARIA di Angela Tiano
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