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NHS e MMG


Per NHS la medicina non è solo medicina primaria, ma è qualcosa di più ampio. I MMG, infatti, possono anche gestire ambulatori, dei community hospital (ospedali territoriali), delle case della salute.
Attualmente ci sono 10 strategic health authorities, che gestiscono i rapporti con i primary care groups o con i trust (a seconda dei loro livelli di evoluzione).
Il fund holding è stata una esperienza di successo, tanto che Blair l'ha diffuso a tutta la mdicina: rafforzamento della medicina territoriale con il trasferimento delle quote capitarie. Se questi hanno problemi di disavanzo, il governo li aiuta con dei prestiti che devono però essere restituiti con gli avanzi degli anni avvenire.
Non si parla più di contratti ma di Long service agreements, accordi di lungo periodo: si impone a tutti gli agenti del sistema, acquirenti e produttori, di aderire ad un piano triennale rinnovato annualmente tramite la revisione dei dettagli della programmazione a livello locale.
La riforma Blair, quindi, approda ad un modello di programmazione negoziata.
A paritre dal NHS plan del 2000 si inizia a parlare meno di cooperazione e sempre più di competizione: si da ai PCT la possibilità di comprare servizi dai produttori più appropriati (ovvero da chi offre la qualità più alta), non solo dai produttori pubblici. Nel sistema di retribuzione ospedaliero vengono introdotti i DRG, ovvero ci si sposta verso un'ottica di pagamento a risultato basato su un nomenclatore tariffario regionale, simile a quello utilizzato in altri paesi.
Il governo stabilisce il prezzo, lasciando che i PCT si focalizzino sull'acquisto dei volumi e sulla loro qualità.
A partire dal 2006 si ntroduce la Patient Choice, ovvero la possibilità per i pazienti e i loro GP Foundholders di prenotare in qualunque posto sia conveniente per il paziente e la propria prestazione.
Un grave problema, che ha da sempre caratterizzato l' NHS inglese, sono state le liste di attesa; in casi estremi l' NHS faceva operare i propri assistiti in altri stati europei: accordi con fornitori europei. Per cercare di sopperire a queste mancanze, e vista l'impossibilità di potenziare le strutture pubbliche, è stato firmato un concordato tra NHS e sanità privata, che ha portato ad un maggior utilizzo di fornitori privati, anche europei: i PCT vengono spinti a comprare sua dal pubblico che dal privato.
A partire dal 2002, quindi, si inizia ad affermare che non saranno più gli ospedali a scegliere i pazienti, ma i pazienti a scegliere gli ospedali: garantire maggiore qualità.
La concessione di nuovi spazi alla concorrenza regolamentata è stata giustificata per le liste di attesa, ma alla fine quello che emerge è un modello ibrido laddove i problemi di liste di attesa, o qualità delle prestazioni, spingono sempre più verso la concorrenza: laddove ho possibilità di ottenere servizi nelle strutture pubbliche, quindi nei PCT o presso i trusts ospedalieri, posso cooperare per organizzare l'offerta, ma in alcuni settori dove esistono grandi problemi di scarsità di offerta, mi trovo costretto ad aprirmi alla concorrenza. A tal proposito, i trust pubblici sono stati trasformati in fondazioni, quindi hanno possibilità di fare contratti privati.
Davies nel 2000 afferma che:
- dal 1948 alla fine degli anni '80 l' NHS era verticalmente integrato;
- dalla fine degli anni '80 al 1997 si è trasformato in un sistema di quasi mercato;
- dal 1997 fino al 2000 si è avuto un approccio più definito come intermedio.

Tratto da ECONOMIA SANITARIA di Angela Tiano
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