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Michele Savonarola e l'elogio di Padova



Michele Savonarola, nonno del più famoso Girolamo, fu un eminente medico e umanista. Nel suo elogio di Padova inserisce anche un capitolo sugli artisti del luogo, circoscritto però al Trecento. Le sue sono notizie spesso caratteristiche ed intime, dettate da un interesse innanzitutto materiale e nazionale. Esempio ne è la descrizione del modo in cui, durante la festa della Sensa, viene concesso alla folla l'accesso alla grande sala del Consiglio di Venezia, di come i visitatori si accalcano avanti alla pittura di Guariento di Arpo e non intendono smuoversi dal loro posto.
Dopo gli accenni agli artisti indigenti Guariento e Giusto, seguono i maestri “stranieri” che lavorano a Padova, secondo una classificazione curiosa. Giotto occupa naturalmente il primo posto, in quanto colui che per primo abbia foggiato modernae figurae dopo lo stile musivo. Il secondo posto è dato a Iacopo Avanzi di Bologna, il terzo ad Altichiero da Verona e il quarto ad uno sconosciuto Stefano da Ferrara.

Tratto da STORIA DELLA CRITICA D'ARTE di Gherardo Fabretti
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