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La rivascolarizzazione miocardica: la coronarografia


Tale esame deve essere effettuato in ogni caso di potenziale rivascolarizzazione miocardica
La coronarografia rimane l’esame di riferimento per definire l’esistenza, la sede e l’estensione dell’arteriopatia coronarica
Il circolo arterioso coronarico viene suddiviso in tre settori, di cui i primi due originano dal tronco comune della coronaria sinistra Il ramo interventricolare anteriore dà origine ai rami diagonali e settali, il ramo circonflesso dà origine ai rami marginali ottusi e la coronaria destra dà origine ai rami del margine acuto, al ramo posterolaterale del ventricolo sinistro ed al ramo interventricolare posteriore.
A seconda del numero di rami affetti da una o più stenosi significative, si parla di lesioni critiche mono, bi o trivascolari.
Durante l’esame viene inoltre spesso effettuata una ventricolografia sinistra che permette di valutare la funzione ventricolare sinistra quantificabile attraverso la frazione di eiezione (uguale o superiore al 55% in soggetti sani) e di valutare la cinesi segmentaria della parete ventricolare sinistra. Quest’ultima è un indice indiretto dell’effetto delle singole lesioni coronariche sulla contrattilità miocardica

Tratto da APPUNTI DI CARDIOCHIRURGIA di Alessandra Di Mauro
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