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Le caratteristiche dello gnosticismo

Le caratteristiche dello gnosticismo 

 Col nome di eresie ed eretici i cristiani indicarono fin dagli inizi del II secolo le deformazioni dottrinali che ritenenevano incompatibili con la retta fede e coloro che la professavano e che, come tali, se perseveravano, venivano allontanati dalla comunità. In greco airesis non ha una connotazione negativa ma indica solamente la scelta. Solo a partire dalla fine del II secolo si può parlare di una dottrina ortodossa ormai costituita nelle sue linee essenziali
Lo gnosticismo è una forma di religione dualistica che pone al suo centro la conoscenza (la gnosi) del mondo e dell'uomo, ottenuta attraverso una rivelazione divina.
- Harnack dice che lo gnosticismo è una forma di ellenizzazione acuta del cristianesimo; una eresia. Nata in seno al cristianesimo, deriva dall'incontro del messaggio cristiano con la cultura greca a partire dal secondo quarto del secondo secolo.
- Bousset e Reitzenstein sostengono, invece, che esso sia un fenomeno solo parzialmente legato al cristianesimo. Non di eresia cristiana si tratta ma di un fenomeno di storia delle religioni sviluppatosi in Oriente, mediato dal giudaismo, in una forma che pescava dalla mitologia iranica e diffusosi poi in Occidente dove sarà influenzato da elementi filosofici della Grecia.
Fino al 1945 lo gnosticismo era conosciuto solo sulla base delle notizie e dagli estratti contenuti nelle confutazioni dei Padri della Chiesa, in particolare dall'Adversus Haereses di Ireneo di Lione e dalla Refutatio omnium haeraesium di Ippolito di Roma. Nel 1945 si scopre a Nag Hammadi una intera biblioteca gnostica in copto che però non sembra avere modificato radicalmente la valutazione della natura e delle origini del movimento gnostico, dato che purtroppo risalgono alla seconda metà del II secolo, non dicendo dunque nulla a proposito di una ipotetica gnosi precristiana.
Ireneo ed Ippolito dicono che lo gnosticismo risale a Simon Mago, il personaggio di cui parlano gli Atti degli Apostoli. Ireneo parla anche di un altro gnostico importante, Saturnino, di cui sappiamo solo che operò ad Antiochia nella prima metà del II secolo. Dice Ireneo che la sua dottrina consiste in una interpretazione della Genesi in chiave dualistica.
C'è poi un altro famoso scritto gnostico, l'Apocrifo di Giovanni che parla di Iadalboth, il dio dei Giudei di Saturnino, identico a Saclas, il diavolo. Caino e Abele nascono dall'unione di Iadalboth con Eva. La Genesi quindi, dicono gli gnostici, non è come la interpretano gli Ebrei ma come gli gnostici illuminati la rileggono esotericamente.
Parliamo poi del cosiddetto Gnosticismo Cristiano. Si sviluppa ad Alessandria con Basilide, Valentino e i testi come la Ipostasi degli Arconti e L'origine del mondo (che è un grande dramma cosmologico fondato sulla intepretazione esotetica di Genesi 1 - 6), ritrovati a Nag Hammadi. Basilide si alimenta del pensiero greco e in particolare del platonismo medio, affermando la trascendenza assoluta di Dio, che non esiste dunque. Insiste poi sul processo di degradazione del divino, da cui deriva, per emanazione, tutta la realtà spirituale.

Tratto da LETTERATURA CRISTIANA ANTICA di Gherardo Fabretti
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