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La Russia Contemporanea - Da Andropov a Gorbacëv


Andropov assunte la guida del Paese alla morte di Brežnev, pur non appartenendo alla sua cerchia e si ripromise di risanare l’economia moralizzando il partito contro la corruzione e l’inefficienza.
Cernenko salì al potere dopo la morte di Andropov, segnando un ritorno del potere brezneviano.
Gorbačëv divenne Segretario generale nel 1985, quando la situazione economica era preoccupante (il Paese non cresceva, l’economia stagnava e le condizioni di vita non miglioravano) e l’Occidente si stava rinnovando; convinto della necessità di risvegliare il Paese, Gorbačëv prospettò la necessità di una svolta, che si concretizzò in vari progetti (moralizzazione della società, “riforma radicale” – perestrojka -  del Congresso del PCUS).

IL PARTITO E LO STATO
Gorbačëv dovette dedicare una parte della sua attività alla conquista dell’apparato politico e amministrativo, sostituendo tutte quelle personalità che si identificavano il periodo brezneviano e rappresentavano un pericolo; inoltre sostenne che il partito doveva eliminare tutti i compiti amministrativi per assumere un ruolo di riflessione e orientamento, mentre il governo sarebbe stato guidato dai comitati elettivi (i soviet). Tutto questo creò numerose resistenze all’interno del partito, ma i riformatori riuscirono ad avere la meglio avviando una vasta campagna di opinione attraverso le lettere pubblicate sui giornali; inoltre il nuovo segretario riuscì a ottenere la presidenza dello Stato e a promulgare una nuova legge elettorale, che creava un parlamento eterogeneo, anche se non tutti i cittadini risultavano come uguali elettori

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