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L'approccio dell'interlocutore

L'approccio dell'interlocutore




Passando dal locutore all’intelocutore(dall’io al tu), i termini del problema rimangono fondamentalmente gli stessi: abbiamo sempre a che fare con un soggetto, collocabile questa volta a valle anziché a monte dell’atto di parola, e con un soggetto pronto a ribadire i propri caratteri di fondo, visto che appare
- quale costruttore del discorso – non perché si impadronisce delle virtualità della lingua però, ma perché porta a compimento le scelte effettuate –
e contemporaneamente
- quale portato del discorso – non nelle vesti di principio d’ordine, ma in quelle di una direzione d’ascolto –.
Siamo di nuovo di fronte ad un protagonista quindi, che opera tanto da padrone del gioco quanto da vittima; tuttavia, nel momento in cui la circolarità tra presenza concreta e costrutto simbolico trova dei riscontri anche altrove – nel campo del locutore, e soprattutto nella definizione della soggettività – c’è da chiedersi se e come essa debba specificamente operare.
Essa circoscrive e specifica la precedente:. Le strade che ci si aprono davanti sono di nuovo due:
- da un lato abbiamo un approccio generativo, pronto a evidenziare i passaggi grazie a cui un testo si costituisce e i modi in cui definisce le proprie condizioni d’esistenza, compresa quella componente che è il suo fruitore;
- dall’altro lato abbiamo un approccio interpretativo, attento a sottolineare le mosse che un fruitore compie nell’accostarsi ad un testo, e in particolare le procedure a cui ricorre per disvelarne lo spirito e la lettera.
Le due strade si oppongono in profondità:
- da una parte si segue il progressivo dispiegarsi del discorso a partire dalle sue strutture soggiacenti fino alla sua manifestazione, con la contemporanea formulazione del suo quadro di manovra – quindi chiedendosi come il testo costruisca il suo interlocutore –;
- dall’altra si mette a fuoco chi del discorso si fa carico, a partire dalla ricognizione che egli compie sui significati fino alla riconquista del senso globale dell’opera – quindi chiedendosi come l’interlocutore costruisca o ricostruisca il suo testo –.
Non è difficile cogliere delle due strade anche i limiti intrinseci:
- per la prima ciò che il testo stabilisce di diritto finisce col valere di fatto,
- per il secondo approccio invece quel che la lettura o la visione pongono, è.

Tratto da CINEMA di Nicola Giuseppe Scelsi
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