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Il corpo "innaturale"


Il primo modo con cui noi percepiamo gli altri passa attraverso lo sguardo: l’aspetto di un individuo è il primo parametro sulla base del quale classifichiamo e definiamo un individuo. Uno dei primi elementi che si incontrano in una ricerca è proprio l’aspetto delle persone, il loro modo di presentare il corpo, di decorarlo, di modellarlo.
Gli antropologi si sono sempre interrogati sul rapporto tra natura e cultura: il corpo umano è un ottimo strumento per analizzarlo, poiché l’uomo ha completato la propria struttura con un più o meno consistente apparato culturale. La diffusa opinione che fosse stato il fatto di avere un cervello proporzionalmente più grande rispetto agli altri primati ad aver consentito all’uomo di costruire e utilizzare attrezzi è stata capovolta da Andrè Leroi-Gourhan, che sostenne che fosse il fatto di utilizzare attrezzi che ha contribuito allo sviluppo del nostro cervello. La cultura ha contribuito a influenzare la natura del nostro corpo, così come la lingua ha influenzato la distribuzione genetica dei gruppi umani. L’intreccio e l’interscambio tra natura e cultura è continuo e costante. È vero che discendiamo dalle scimmie, ma è anche vero che il corpo che ci accomuna è scolpito, disegnato e modellato in modo diverso: dall’acconciatura alle pitture corporali, alle incisioni e alle deformazioni, come se il corpo così com’è non soddisfi le esigenze dell’uomo.

Tratto da IL PRIMO LIBRO DI ANTROPOLOGIA di Elisabetta Pintus
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