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Magia e stregoneria


Esistono credenze, diverse dalla preghiera, che costringono il soprannaturale ad agire in un certo modo: è la magia. Il mago è un individuo che può manipolare gli eventi soprannaturali per fini benefici o malefici, utilizzando materiali e oggetti: è questo che lo differenzia dalle streghe, stregoni e fattucchiere, che usano la sola forza del pensiero. Non è semplice tracciare il confine tra religione e magia, come per esempio il vodu (Golfo di Guinea e poi diffusosi ad Haiti), che possono essere letti sia in chiave religiosa che in chiave magica. In molti casi alcuni culti si presentano come il prodotto di complessi sincretismi, dove si fondono elementi di origine diversa: in parecchie religioni afroamericane (vodu, candomblè brasiliano, santeria cubana) elementi del mondo cristiano, come alcuni santi e la Madonna, e dei tradizionali si intrecciano dando vita a nuove figure che hanno elementi diversi, fusi in un’identità nuova.
La stregoneria spiega ciò che è molto lontano dalla normalità: può dare spiegazioni a eventi difficilmente classificabili con le categorie del quotidiano; è un insieme articolato di credenze che servono a interpretare il mondo, fornendo indicazioni di un ordine morale, che possono contribuire a mantenere un ordine sociale, poiché incanala verso un nemico esterno le pulsioni disgregatrici che nascono dai conflitti interni. Le accuse di stregoneria servirebbero quindi a controllare le tensioni che possono nascere da situazioni intollerabili: decessi di parenti stretti, malattie, calamità naturali, divisioni interne a un gruppo… Si sviluppano anche in società dove non esistono istituzioni giudiziarie che provvedono a risolvere reati, ma è necessario che la gente creda nella stregoneria per formulare dei sospetti.
Le credenze relative a magia o stregoneria vengono a volte usati per mettere in evidenza lo stato di arretratezza delle popolazioni che le praticano, per sottolineare l’irrazionalità, contrapposta alla presunta razionalità occidentale, con un atteggiamento fortemente etnocentrico: i fatti di stregoneria letti all’interno del loro contesto risulteranno perfettamente coerenti con la logica di comportamento dei membri di quella comunità.

Tratto da IL PRIMO LIBRO DI ANTROPOLOGIA di Elisabetta Pintus
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