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Campionatura dei contenuti nei test cognitivi


Il problema di contenuto più importante dei test cognitivi è la distinzione fra test verbali e test non verbali.
Percorso storico di tale distinzione:
agli inizi del 900 Binet pubblica la “Scala di intelligenza” inserendo contenuti sia verbali sia non verbali
a metà del 900 si osserva che le prestazioni sono sensibili alle stimolazioni culturali e quindi chi aveva ricevuto minori stimolazioni risultava “svantaggiato”. Si osserva inoltre che individui appartenenti a livelli socioculturali diversi si differenziano meno nei compiti non verbali.
Si scopre che i test non verbali sono soggetti a deterioramento in seguito a danni del sistema nervoso centrale, contrariamente ai test verbali, dipendenti invece da fattori culturali. Ciò porta a ipotizzare l’uso dei test non verbali per discernere i soggetti con lesioni del SNC dai soggetti sani.

Progettazione di un test non verbale:
Si prende come esempio il test Caleidoscopio progettato da Boncori e che prevede compiti di visualizzazione. Per progettare gli stimoli per questo tipo di test bisogna tener conto:

Tipologia della figura-stimolo intera
Numero di parti in cui deve essere frammentata la figura
Tipo di distorsione presente nelle alternative di risp. errate

Tratto da I TEST IN PSICOLOGIA di Antonino Cascione
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