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Il popolo e la plebe


La plebe è composta da tutti i declassati; in essa è rappresentata ogni classe della società, perciò è così facile confonderla col popolo, che pure comprende tutti gli strati.
Mentre nelle grandi rivoluzioni il popolo lotta per la guida della nazione, la plebe reclama in ogni occasione l’“uomo forte”, il “grande capo”. Esso odia la società, da cui è esclusa, e il parlamento, dove non è rappresentata.
Uno fra i più intelligenti anti-dreyfusards, Deroulede, propugnava, a esempio, una “repubblica plebiscitaria”.
Mentre la plebe aggrediva gli ebrei per strada e prendeva d’assalto i loro negozi, il linguaggio dell’alta società faceva apparire la violenza fisica come un innocente gioco di ragazzi.
Agli occhi della plebe gli ebrei impersonavano tutto quanto essa odiava: la società, che li tollerava; e lo stato, che per secoli li aveva protetti dalla società e con cui essi erano facilmente identificabili.
Tutto filava più o meno liscio fin quando si scoprì che nell’ufficio informazioni sedeva un alto ufficiale che, pur essendo un buon cattolico e avendo eccellenti prospettive di carriera, persino il giusto grado di antipatia per gli ebrei, non aveva ancora adottato il principio che “il fine giustifica i mezzi”. Tale ufficiale è Picquart (vedi affare Dreyfus. Lui è quello che fa notare che forse dreyfus non è colpevole).
La cosa divenne seria quando anche Clemenceau sostenne l’innocenza di Dreyfus.
In questo contesto la plebe si mise in moto: ogni colpo dei dreyfusards fu seguito da un tumulto di piazza più o meno violento. In tutto il paese risuonava il grido “Morte agli ebrei!”.
Sotto la guida di Guerin la plebe si organizzò militarmente; era dappertutto palese la complicità della polizia.
Oltre Guerin, un affarista fallito e fondatore della Ligue Antisemite, un’altra figura di spicco di questo periodo fu Max Regis, che propose di “annaffiare l’albero della libertà col sangue ebraico”.
Chi erano i sostenitori di Dreyfus?
Essi non formavano un partito o un gruppo omogeneo,vengono da partiti politici e comunità religiose che non hanno nulla in comune, che sono addirittura in conflitto tra loro.

Tratto da LE ORIGINI DEL TOTALITARISMO di Antonino Cascione
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