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Definire qualcosa musica


La distinzione “musica/non musica” non è mai oggettiva e dimostrabile scientificamente, ma definita dalla cultura: è una cultura (un gruppo umano) a dare valore di “musica” ad una successione di suoni (o a negare ad essi tale valore). Qualsiasi suono, naturale o artificiale, può diventare “musica” … perfino il silenzio (si ricordi il caso di 4’33” di John Cage discusso a lezione e il relativo filmato BBC).
Musica può quindi definirsi l’intenzione di far qualcosa che sia musica, di usare in un certo modo i suoni (qualsiasi tipo di suoni, silenzi compresi) per fare delle successioni accettate dai membri di una data società come “musica” (o con qualsiasi altro concetto a ciò riferibile, nei casi di culture che non abbiamo il termine musica). Musica è la costruzione e l’uso di suoni prodotti da strumenti, ed è l’uso del corpo per produrre e accompagnare i suoni. Musica è l’emozione che accompagna la produzione e l’ascolto dei suoni e la partecipazione ad una performance (vedi oltre). Musica è anche, ovviamente, i suoni stessi che vengono prodotti: è intenzione e realizzazione sonora, è emozione e significato, è struttura e forma (Seeger 1987: xiv). Musica è un sistema di comunicazione attraverso i suoni dotato di uso sociale e contesto culturale.
È importante sottolineare che nella definizione di musica di una società hanno uguale importanza l’intenzionalità del fare e dell’ascoltare: è infatti possibile che si ascoltino (e considerino) come “musica” delle successioni di suoni che non erano state emesse a tal fine (per esempio alcune culture considerano musicali i suoni emessi dagli uccelli). In quanto fatto di comunicazione la musica è linguaggio e pratica sociale: un linguaggio del tutto particolare che mette in moto dei processi di significazione complessi di tipo simbolico (mai immediati come nel caso del linguaggio verbale) riferibili a dei codici condivisi, e una pratica collettiva (esecutore(i)/ascoltatore(i)) che concerne degli attori sociali situati nell’insieme delle relazioni complesse che animano tutti i gruppi umani. (si ricordi quanto visto a lezione attraverso vari esempi sonori: i significati della musica non sono mai solo ed esclusivamente nelle parole delle canzoni – come fanno credere i mass media che parlano solo dei testi verbali – ma nascono da complesse interpretazioni di tutti gli elementi chiamati in causa nel far musica).
I significati che l’emittente intende comunicare attraverso un far musica non sempre vengono compresi come tali dal ricevente (ascoltatore); e viceversa l’ascoltatore può trovare in un brano musicale dei significati diversi da quelli che intendeva trasmettere l’emittente del messaggio musicale.

Tratto da I MONDI DELLA MUSICA. LE MUSICHE DEL MONDO. di Elisabetta Pintus
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