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Cultura materiale della musica


Cultura materiale indica le “cose” tangibili, materiali - oggetti fisici che possono essere visti, tenuti sentiti, usati - che una cultura produce. L'esame degli strumenti e della tecnologia di una cultura può rivelarci la storia e il modo di vivere del gruppo. Allo stesso modo, la ricerca nell'ambito della cultura materiale della musica può aiutarci a capire la cultura musicale stessa. Naturalmente la parte più viva delle sue “cose” sono gli strumenti musicali. Non possiamo ascoltare il suono reale di una qualsiasi esecuzione antecedente agli anni Settanta del diciannovesimo secolo, quando venne inventato il fonografo, così ci basiamo sugli strumenti per ricavare importanti informazioni sulle culture musicali del passato remoto e sul loro sviluppo. In questo caso abbiamo due tipi di elementi: gli strumenti che si sono conservati più o meno intatti, come le arpe sumere vecchie di 4500 anni, e quelli raffigurati nelle opere
artistiche. Attraverso lo studio degli strumenti, ma anche di raffigurazioni pittoriche, documenti scritti e altre fonti, possiamo esplorare le trasformazioni della musica dal vicino oriente alla Cina nel corso di un migliaio di anni or sono, oppure possiamo delineare la diffusione dell'influenza del vicino oriente in Europa che ha portato allo sviluppo della maggior parte degli strumenti dell'orchestra sinfonica.
Poniamoci delle domande sulle culture musicali di oggi: chi fabbrica gli strumenti e come vengono distribuiti? Che relazione intercorre tra i fabbricanti di strumenti e i musicisti? Come si riflette il gusto e lo stile musicale di una generazione, rispetto a quelli della generazione precedente, negli strumenti che vengono suonati? Qualche volta gli strumenti musicali diventano simboli patriottici del patrimonio musicale della cultura. Ne sono esempi la Higland bagpipe scozzese dell'altopiano o gli antichi strumenti celtici che sono stati ricostruiti dalle popolazioni della Gran Bretagna e dell'Irlanda.
Anche gli spartiti fanno parte della cultura materiale. Gli studiosi, una volta, definivano culture musicali quelle dove le persone imparavano e cantavano la musica ad orecchio invece che dai libri, ma la ricerca mostra reciproche influenze tra le fonti orali e scritte durante gli ultimi secoli in Europa, Gran Bretagna e America. Le versioni a stampa limitano la varietà perché tendono a standardizzare qualsiasi canto, tuttavia, paradossalmente, esse stimolano le persone a creare brani nuovi e diversi. …. La capacità di leggere la notazione musicale ha un effetto di vasta portata sui musicisti e, quando diviene diffusa, sulla cultura musicale nel suo complesso.

Tratto da I MONDI DELLA MUSICA. LE MUSICHE DEL MONDO. di Elisabetta Pintus
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