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Temi fondamentali dello scritto di Schiller


- Ideale dell’umanità perfetta e compiuta, di un uomo totale in cui tutte le facoltà siano sviluppate in maniera armonica senza che nessuna prevalga sulle altre --> istanza fortemente presente nelle lettere. Morale e intelletto veicoli per guidare la sensibilità senza soffocarla. Necessità di una riconciliazione vista come sempre possibile.
- Educazione estetica, educazione alla bellezza come strumento di realizzazione di questo ideale dell’umanità.
Una via trascendentale alla bellezza (lettera decima): dobbiamo abbandonare il terreno fangoso per un terreno che non è quello dell’esperienza (troppi concetti di bellezza diversi, quale scegliere), per avere un concetto trascendentale di bellezza per poter giudicare. La bellezza deve potersi presentare come condizione necessaria dell’umanità.
Il richiamo al trascendentale ha una sfumatura completamente diversa rispetto a quella di Kant (a kant interessa individuare qual è il limite fino al quale possiamo formulare il giudizio di gusto puro.) in Schiller : risolvere su un piano più vero, assoluto, i problemi del contingente. (recuperare l’armonia, ma approfondisce la separazione dell’estetico rispetto alle altre sfere valoriali).
I due impulsi fondamentali (lettere XI –XII): sono contrapposti ma sono conciliabili
Il presupposto di questa distinzione è un’altra distinzione: componente permanente dell’essere umano, componente che cambia (persona, sé, che permane, VS i vari stati nei quali il sé viene a trovarsi)
Impulso alla materia o istinto materiale (Stofftrieb – Sinlischetrieb)
Impulso alla forma o istinto formale (Fromtrieb)
Impulso sensibile, deriva dalla natura sensibile dell’uomo, tendendo a collocarlo nel tempo e a dargli una materia, rispetto alla quale egli è ricettivo, passivo (si riferisce alla sensazione).
Deriva dalla natura razionale dell’uomo, tende a liberarlo dai vincoli materiali e a mantenere una personalità sottratta al mutamento; è l’attività umana del pensiero e della volontà
È sottoposto alla necessità fisica
È sottoposto alla necessità morale siamo sottoposti a molte sensazioni/stimoli che ci espongono al “fuori di noi” --> derivano dall’essere indipendenti dal mondo, dal nostro essere animali. Ma essere completamente preda di questi istinti vuol dire soffocare una componente della nostra umanità. Continuamente sottoposti a necessità fisiche che devono essere risolte immediatamente --> ci rendono non liberi
anche qui non siamo completamente liberi --> sottoposti alla necessità di seguire una certa regola.
Questi due impulsi (uno ci espone al mondo, l’altro ci fa rientrare in noi stessi) ci sottopongono a coercizioni o fuori di noi o dentro di noi, e caratterizzano il dissidio come relativo alla natura/struttura dell’uomo, eppure secondo Schiller questo dissidio non è inevitabile, necessario, ma è un dissidio che si è creato storicamente, culturalmente. La possibilità di conciliare questi due impulsi è in un terzo impulso.
Come trovare le possibilità di conciliazione? Azione reciproca degli impulsi,in modo che questi due si contemperino a vicenda

Tratto da ESTETICA di Silvia Lozza
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