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Telefilia


La buona tv esiste e non è mai stata così ricca, vitale e intelligente come oggi e il telefilm è il genere che meglio rappresenta queste moderne tendenze.
Il TELEFILM è un prodotto di fiction concepito per il piccolo schermo, articolato in puntate o episodi raggruppati in serie. Esso propone brevi racconti, in sé conclusi, ma spesso collegati tra loro (come episodi di cicli) che presentano personaggi fissi, caratteri costanti e un’ambientazione per lo più invariata. Il telefilm è un insieme di citazioni (letterarie, teatrali, cinematografiche) e narrazione che educa, in particolare gli adolescenti con i teen drama (telefilm “di formazione”).
Il TEEN DRAMA è un tipo di fiction che mette in scena il mondo dei giovani ed è un prodotto a loro destinato; in genere mette in scena una generazione di adolescenti in cui il pubblico può identificarsi grazie anche alla sua struttura (24 puntate annuali, 1 a settimana, in modo da coprire tutta la stagione televisiva modellandosi sul tempo di vita del pubblico).

“Telefilm” è una parola italiana, mentre in area anglofona si parla di tv series e si specifica il genere di appartenenza (western, hospital, drama, soap, sitcom). Mentre ai primi teorici televisivi il telefilm sembrava una mostruosità perché rinunciava all’immediatezza (lo spettacolo televisivo si identificava con la diretta), il successo dei telefilm ha alimentato i discorsi sul carattere della serialità e sulla ripetizione.
I film in tv presenti già dal 1948 (le case di produzione minori vendevano alle tv i B Movie), sono stati eliminati negli anni ’50 dal successo dei telefilm, che hanno così avviato quel processo che avrebbe portato alla nascita dei moderni telefilm. La rivoluzione prende avvio con I love Lucy (1951), quando i due protagonisti dello show Lucille Ball e Desy Arnaz propongono di filmare i loro spettacoli e trasmetterli su più stazioni.
Le caratteristiche dei telefilm delle origini sono secchezza narrativa, azioni concentrate, sequenze brevi e sottolineate da stacchi musicali, dialoghi sintetici, caratteristiche che derivano da radio e fumetti (distinzione di genere, personaggi e luoghi fissi, fenomeni di fanatismo).

Tratto da "BUONA MAESTRA" DI ALDO GRASSO di Francesca Masciadri
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