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Henri de Toulose-Lautrec


Scorci taglienti e colpi di luce. Vuole cogliere ciò che agisce come stimolo psicologico. Preferisce il disegno, si serve della litografia e del pastello. Studia le stampe giapponesi --> l’immagine è un tema ritmico che si trasmette allo spettatore, agisce a livello psicologico come sollecitazione motoria. È il primo a disegnare un affiche (pubblicità).
L’arte non è più la visione dell’artista ma la quintessenza della sua esistenza. Si interessa alla società e meno alla natura
- La toilette: in esso ogni segno comunica un’energia che si infonde a tutto lo spazio --> piano
sfuggente. La luce non batte su superfici, il colore acquista in movimento la divisione del tono, diventa irradiazione. L’arista vuole rendere un frammento di spazio in cui la figura è un nucleo in moto. La figura non è in primo piano. I tre piano sovrapposti (lenzuolo, tappeto, pavimento) sembrano slittare l’uno sull’altro, spingendo la figura verso il fondo. La prospettiva ha un andamento spezzato, a zigzag. La poltrona a destra imprime alle linee e alla luce un movimento a vortice. La materia del colore è arida e magra, le pennellate sono come i fili di un tessuto teso fino a lacerarsi. Nessuna esplicita caratterizzazione psicologica nella figura senza volto. L’artista evita tutto ciò che colpisce l’occhio per isolare ciò che attraverso l’occhio penetra e suscita una reazione. --> oltrepassa l’impressionismo : la percezione non è attività soltanto visiva, ma psicologica --> analizza la sensazione come stimolo psicologico. La sua ricerca si intona con quella dell’Art Nouveau, che tende a inserirsi nella società e ad interpretarla. La società non è come la natura degli impressionisti : no si contempla, ci si vive dentro, si può soltanto comunicare con gli altri --> arte-comunicazione.

Tratto da L'ARTE MODERNA di Silvia Lozza
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