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Il rapporto fra bambini tra i 3 e i 6 anni


Influenza determinante sulla socializzazione del giovane: a contatto con suoi coetanei acquisisce poco per volta la sua indipendenza, senso di reciprocità, solidarietà, giustizia (qualità indispensabili per vita di gruppo e cooperazione).
3/7 anni: i bambini iniziano ad avvicinarsi, ma incapaci di collaborare fra loro (fase di isolamento / interazioni piùè numerose / nasce una vera società infantile).
Isolamento: mancanza di contatti, ognuno si concerta nel proprio gioco e persegue suoi scopi, ignorando la presenza dei compagni (semplice giustapposizione di soggetti indifferenti e indipendenti). Il compagno che cerca a quest’età è l’adulto (fascino esercitato sul bambino che lo imita e desidera somigliargli(, diminuisce quando inizia a rivolgersi più spesso ai suoi coetanei e scopre il piacere e vantaggi dei rapporti tra pari.
Comunicazione: monologo collettivo (annunciano tutto ciò ce devono fare, commentano ma senza rivolgersi a qualcuno in particolare, senza preoccuparsi di essere ascoltati, hanno semplicemente bisogno di farsi sentire, ma parlano per se stessi (non è destinato a scambio e informazione); il linguaggio non è uno strumento sociale, serve a stimolare e commentare l’azione individuale. Non esiste dialogo (inteso come adattamento al punto di vista altrui) perchè non c’è desiderio di penetrare il punto di vista altrui o fare chiarezza sul proprio, manca la facoltà di porsi col pensiero al posto altrui.
Primi contatti: sono i conflitti a distogliere il bambino dalla sua solitudine e obbligarlo a tener conto degli altri, gli scontri costringono a prender coscienza della personalità altrui, loro interessi, bisogni..
Studi di Isaacs sul valore dell’aggressività: comportamento dei bambini a scuola in 3 fasi:
-    osservazione
-    ostilità dichiarata
-    atteggiamento amichevole

da dove nasce l’aggressività? Dalle esperienza familiari; nel momento dell’ingresso a scuola i sentimenti per familiari sono trasferiti su maestra e compagni, ogni adulto è identificato come un genitore che protegge e ogni bambino come intruso e rivale (minaccia). Atteggiamento del bambino di dominare i compagni e guadagnare l’attenzione degli adulti.
Dall’aggressività alla nascita del gruppo: nascono i primi gruppi da due (4-5 anni) che non sono motivati da sentimenti di simpatia tra due compagni, ma dall’ostilità contro un terzo; rende possibile l’esperienza comune di una stessa emzoione (solidarietà); col tempo la rivalità per il 3°, lascia il posto a fini più costruttivi: i 2 compagni scoprono il piacere di stare insieme; però non sono capaci di collaborazione durevole, i piccoli gruppi sono instabili e mobili, si disgregano se non interviene l’adulto.

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