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Il contesto sociale e culturale in cui si sviluppa la psicologia sociale


Il mondo europeo della seconda metà 800: denso di cambiamenti, fermenti, contraddizioni sul piano economico, politico, istituzionale e sociale.
-    sviluppo industria: impone nuovi modelli di vita e di relazione tra persone e classi sociali, costituisce ricchezze e genera nuove povertà; accanto alla borghesia: formazione classe operaia di grandi dimensioni (nascita di una nuova povertà che a differenza di quella delle campagne è spinta all’emancipazione individuale e sociale grazie ai movimenti socialisti), presenza delle folle non solo nei momenti di protesta ma anche di festa
-    rottura del principio di autorità (autorità del principe deriva da dio), con la rivoluzione francese, si consolidano associazioni e partiti; il gruppo come luogo di interazione liberamente scelto, di partecipazione attiva, elementi di mediazione istituzioni/relazioni personali
-    individualismo: contemporaneamente si consolida e assume dimensioni più critiche, individualismo inteso in senso liberale: Constant (libertà in tutto, religione, filosofia, letteratura, industria, politica); da un lato critica dal filone antindividualista reazionario che vagheggia il ritorno ad un ordine autoritario (dx europea che sfocerà nel fascismo); critica della sinistra (diritto della proprietà come diritto di godere dei propri beni e dispone senza preoccuparsi degli altri); individualismo come elemento di fondamentale tutela della libertà e dignità di ogni uomo.

Durkheim: “l’individualismo è il nostro solo fine collettivo, non ci disperde ma ci collega, non è egoismo, ma simpatia dell’uomo per l’uomo”.

Tratto da FONDAMENTI TEORICI DI PSICOLOGIA SOCIALE di Antonella Bastone
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