La vita del gruppo dal punto di vista dell’inconscio. Il contributo di Bion

Fin’ora vita del gruppo dal punto di vista cosciente. Bion studio della vita inconscia nel gruppo (ottica psiconalitica). Inizia ad occuparsi per la 1° volta di gruppi nella 2° guerra mondiale (dirige un reparto di riabilitazione di un ospedale psichiatrico militare). In numero dei casi non permette il trattamento individuale (piccoli/grandi gruppi di discussione e lavoro). Constata che un’attività di cooperazione in un gruppo può determinare un’attenuazione della nevrosi dei singoli.
Ogni gruppo si riunisce per svolgere un compito cosciente (fare qualcosa), è un gruppo di lavoro. Compaiono tendenze emotive inconsce che interferiscono sulla cooperazione razionale e cosciente dei membri, determinate culture di gruppo che impediscono di funzionare come gruppo di lavoro. Le tendenze emotive derivano da assunti di base comuni a tutto il gruppo:
-    gruppo di dipendenza: il gruppo si riunisce per essere sorretto da un capo per ricevere nutrimenti materiali/spirituali e protezione; comparsa di sentimenti di colpa relativi all’avidità
-    gruppo attacco/fuga: come se fosse riunito per combattere/fuggire qualcosa; il tipo di leader scelto è un uomo che mobilita il gruppo per attaccare qualcuno o guidarlo alla fuga, il benessere  individuale è secondario, è più importante la sopravvivenza del gruppo
-    accoppiamento: atmosfera di aspettativa e speranza, attenzione per i fatti che riguardano il futuro. Il capo del gruppo per mantenere questi sentimenti non deve nascere (un’idea o utopia che salverà il gruppo ma perché ciò avvenga questa speranza messianica non deve realizzarsi). Il gruppo tende alla creazione di un messia (persona, idea utopia) via via che il risultato è raggiunto la speranza si indebolisce, riaffiora la dispersione, distruttività e odio. Fare in modo che la speranza messianica non si realizzi mai.