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Il burnout nella fase conclusiva di una mancata evoluzione professionale in senso maturo


Edelwich/Brodsky hanno identificato 4 stadi nell’evoluzione del SE’ professionale in una progressione ciclica:
1. stadio dell’entusiasmo: studio delle motivazioni che inducono un operatore sociale a quella scelta professionale; di solito è la voglia di fare qualcosa per migliorare il mondo (c’è una base di entusiasmo), approfondire la conoscenza di sé, esercitare potere sugli altri. La scelta parte da questo ottimismo che evidenzia i lati positivi e fortunati della professione: spesso non c’è una percezione realistica delle effettiva difficoltà (quasi mistica professionale). Aspetti negativi:
- credere che una competenza porti necessariamente ad un’alta riuscita nel lavoro (il possesso di un titolo non garantisce automaticamente una competenza professionale)
- credere che lo status garantisca sempre un alto livello di autonomia personale
- credere che gli utenti siano sempre disposti a collaborare e riconoscenti
- credere che il lavoro in sé sia intrinsecamente interessante e stimolante
- credere che le relazioni tra colleghi siano improntate su reciproco aiuto e collaborazione
2. fase della stagnazione: quando ci si accorge che i risultati sono incerti e difficili da cogliere, fase di stallo (noia, delusione, preoccupazione), l’operatore continua a lavorare, ma si accorge che il lavoro non soddisfa del tutto i suoi bisogni psicologici. Con l’aiuto di professionisti o colleghi si può sperare questa fase senza danni
3. fase della frustrazione: sindrome del buon samaritano deluso, pensa di non servire a nulla e noi aiutare nessuno, predomina rabbia e depressione, caduta dell’onnipotenza e constatazione della sostanziale parzialità del proprio intervento (si accusano utenti, superiori, colleghi). La frustrazione ha origine dalla difficoltà di percepire la realtà come un sistema complesso, sfaccettato, contraddittorio su cui si può intervenire solo con pazienza e realismo. Possibili vie d’uscita:
- cambiare lavoro
- cambiare se stessi con psicoterapia
- vivere una scissione tra vita personale e privata
- pirata: strumentalizza il ruolo professionale per propri interessi privati
4. apatia: disimpegno emotivo-affettivo conseguente a una situazione frustrante (stadio del vero burnout), forma di noia e disgusto per tutti gli aspetti del lavoro, sparisce il desiderio di aiutare gli altri, ci si preoccupa solo di sé. O si arriva a una forma di intervento o il burnout divora anche la vita privata

Tratto da STRESS E BURNOUT di Antonella Bastone
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