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Il sacrificio di Abramo pubblicato a Venezia, 1637



Il “Sacrificio di Abramo” è in due atti rimati. L’ignoto autore rimane fedele al racconto biblico, mostrando però il dramma dei personaggi, che è il dramma della sottomissione alla volontà divina. Isacco ci appare come docile vittima, non rassegnata che cerca di appellarsi al padre. C’è più lirismo che azione.
L’autore della “Erofile” è Giorgio Chortatsis. Ma l’opera è stata pubblicata postuma a Venezia nel 1637. Si tratta di una tragedia truculenta, seminata da morti e atrocità. Erofile è la figlia unica del re di Memfi, Filigono. Insieme con lei il padre fa allevare un fanciullo, di ottima indole, ed orfano, che egli ha raccolto, figlio di un re morto in guerra. Nasce fra i due giovani un tenero sentimento che cresce con gli anni. Panàreto dà prova di virtù e valore, e Filigono gli confida il comando dei propri eserciti. Segretamente i due si sposano. Il re ne è informato e si comporta in maniera crudele. Non solo uccide Panàreto, ma pone in un vaso, insieme con la testa, le mani recise e il cuore dell’infelice, e manda il tutto alla figlia. Erofile si toglie così la vita. La sua nutrice uccide il re insieme al coro delle fanciulle. Alla fine della tragedia, appare uno spettro. È il fratello di Filogono, che era stato da lui ucciso e che esprime la sua soddisfazione per la giusta vendetta. Il dramma è prolisso e la lettura è piuttosto difficile per un lettore moderno. All’epoca piacque come dimostrano le varie ristampe.
Ignoto è l’autore della tragedia “Zenone”. Si tratta di un rifacimento in versi politici di un dramma latino del gesuita Giuseppe Simon del 1648. Protagonista è l’imperatore Zenone e la sua tragice fine. Ci sono molti morti in scena, ma ricompaiono tutti sotto forma di ombre.
All’autore di “Erofile” viene attribuito anche il “Ghiparis”.
Ghiparis e il suo compagno Alessi sono due pastori innamorati di due cacciatrici, che non ne vogliono sapere di sposare i due giovani. A quest’ultimi pare rimanere solo la via della morte per liberarsi della loro passione, finché non incontrano un sacerdote di Afrodite. I giovani chiedono aiuto e Amore ferisce le belle ritrose. Ora sono loro a rincorrere i pastori. Il dramma si conclude con un doppio matrimonio. Vi sono molte sdolcinature e sentimentalismi. Vi è un senso vivo della natura cretese.


Tratto da LINGUA E LETTERATURA NEO-GRECA di Gabriella Galbiati
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