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Il romanzo "Callimaco e Crisorroe"

In versi non rimati di 15 sillabe, il romanzo di “Callimaco e Crisorroe” racconta di un re che aveva 3 figli. Il più audace dei tre gli sarebbe successo sul trono. Partono insieme per assalire il castello del Drago, ma solo Callimaco trova l’audacia necessaria per arrampicarsi sulle mura, e penetrare nel castello incantato. Si aggira nell’interno. Grandi stanze deserte con tavole imbandite. In una bellissima sala trova una fanciulla appesa per i capelli al soffitto. Di lì a poco voci e tuoni: arriva il Drago. Per consiglio della ragazza, il giovane si nasconde. Il Drago dà da mangiare alla fanciulla, dopo averla sottoposta a tormenti, poi cade in un sonno profondo. Callimaco esce dal nascondiglio, uccide il Drago e libera la fanciulla. Quest’ultima racconta la sua storia. Era una principessa, per averla il Drago ha ucciso i suoi genitori. La ragazza grata si abbandona al suo liberatore, ma la loro felicità è di breve durata. Un principe passa di là e si innamora della bella fanciulla. Vorrebbe averla ma il suo seguito è troppo esiguo per assaltare il Castello. Ci vuole un esercito e per questo torna indietro ma si ammala d’amore. Una vecchia maga si offre di guarirlo e gli dà una mela d’oro che uccide e risana. Va con i suoi soldati alla fortezza del Drago e convince Callimaco a prendere la mela. Per questo il giovane muore. Crisorroe viene rapita dal principe. I fratelli di Callimaco arrivano al castello e pongono la mela sotto le narici del giovane che resuscita. Callimaco diventa il giardiniere del rapitore di Crisorroe. Ogni notte vede la fanciulla nel giardino e passa con lei ore felici. Il re lo viene a sapere. Crisorroe e il giardiniere sono sottoposti a giudizio. Il finto giardiniere riesce a dimostrare la propria origine, induce a pentimento il rapitore e si allontana con la sua amata.
Vi è mistione di elementi volgari. Ma c’è novità di motivi e un senso di aderenza alla vita e alla verità umana.
La storia d’amore di “Beltandro e Crisanza” occupa più di 1300versi politici. L’eroe Beltandro è figlio del re di Romania (cioè di Bisanzio) Rodofilo, ma poiché gli preferisce il fratello Filarmo, egli abbandona la patria. Erra per la Turchia e l’Asia minore compiendo varie prodezze. Giunto presso Tarso vede un fiume, al di sopra delle cui acqua brilla una stella che decide di seguire finché non arriva ad un palazzo. Sulla porta vi è un’iscrizione che avvisa Beltrando che si trova davanti al castello di Amore. Vi è un’altra iscrizione che predice che lui avrebbe amato la figlia del re di Antiochia. Il sovrano d’Amore gli affida uno scettro che Beltrando deve dare alla più bella tra 40 fanciulle che gli sono davanti. Trova la più bella e gli da lo scettro. Parte per Antiochia e nella persona della figlia del re, Crisanza, riconosce la più bella tra le fanciulle incontrate nel castello d’Amore. La conosce e si incontra con lei ogni notte. Sorpreso dalla guardia del palazzo, viene messo in prigione. Fredoctaza, l’ancella di Crisanza, lo salva dichiarando che è con lei che Beltrando si incontra. È costretto a sposare l’ancella ma continua a incontrarsi di notte con Crisanza finché non fugge con lei. Intanto Filarmo era morto e Rodofilo lo cerca come suo successore.

Tratto da LINGUA E LETTERATURA NEO-GRECA di Gabriella Galbiati
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